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Consorzio Industriale, nuova Arap e scelte della Regione, Forte contesta Prospero

'Bene ha fatto il Comune di Vasto ad impugnare l'atto'

a cura della redazione
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La riforma dei Consorzi industriali abruzzesi con l'accorpamento delle varie sedi in un unico nuovo ente, l'Arap, Agenzia Regionale per le Attività Produttive, è al centro della polemica politica.

L'altro giorno, a difesa delle decisioni della Regione, era intervenuto il consigliere regionale vastese Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo). Posizione contestata apertamente dal presidente del Consiglio comunale di Vasto e consigliere provinciale del Pd, Giuseppe Forte.

Per Forte il provvedimento che, di fatto, elimina il Coasiv di Vasto "cancella il lavoro e l’intuizione di eminenti esponenti della vecchia Democrazia Cristiana, partito di provenienza dello stesso Prospero, del calibro di Remo Gaspari e Vitale Artese che si staranno rigirando dentro la tomba nel prendere atto di questo autentico 'scippo' operato da chi ha necessità di salvare strutture che hanno fallito nei loro programmi e nei loro obiettivi. Loro, i Gaspari e gli Artese, avevano avuto l’intuizione di creare i
Consorzi Industriali grazie ai quali nella nostra Regione si registrò crescita e sviluppo economico. Proprio la presenza di quei Consorzi Industriali consentì l’arrivo in Abruzzo
di aziende come la Siv (poi Pilkington), della Magneti Marelli (poi Denso), della Sevel, della Texas Instruments e così via. Non è quindi un discorso di becero campanilismo - sottolinea - ma della constatazione di una spogliazione attuata in danno di alcuni territori che reclamano visibilità e presenza di strutture operative efficienti".

Aggiunge Forte: "Ci sono i dati che parlano più di ogni cosa. Bastano solo alcuni elementi per far capire lo scippo che si sta consumando in danno della Provincia di Chieti che con i suoi due Consorzi Industriali, quello del Vastese e quello del Sangro, conta il 65,67% del valore dei sei Consorzi Industriali d’Abruzzo (Teramo, Avezzano, L’Aquila, Sulmona, Val di Sangro e Vasto) che daranno vita all’Arap. Il Consorzio Industriale del Vastese porta in dote un capitale valutato dal tecnico incaricato dalla Giunta Chiodi, di ben 11.366 milioni di Euro, a fronte dei soli 745 mila euro del Consorzio di Teramo. Il Consorzio della Val di Sangro apporta un capitale di 6.032 milioni di lire a fronte dei 2.670 del Consorzio di Avezzano e così via, per un totale del valore complessivo, al 30 aprile, di 26.493 milioni di euro. Mentre il Consorzio di Chieti-Pescara è stato chiuso per i fatti che tutti conosciamo. E la sede dell’Arap dove verrà allocata? A Pescara! Altro che decentramento dei servizi a vantaggio dei cittadini. Siamo di fronte - dice ancora - all’arroccamento dei servizi nei centri di potere laddove la politica può continuare a fare il bello ed il cattivo tempo. Ma non basta. Secondo voci di corridoio il Consorzio Industriale del Vastese pare abbia una disponibilità economica in contanti di diversi milioni di euro. Bene ha fatto, quindi, il Comune di Vasto ad impugnare l’atto della Giunta regionale che, in esecuzione della legge regionale n.23 del 29 luglio 2011, ha avviato la procedura di soppressione dei Consorzi Industriali della Regione".

La conclusione: "Occorrerebbe un’azione di protesta vibrante da parte di chi è chiamato a rappresentare le nostre popolazioni nelle sedi deputate. Ma se anche un consigliere regionale di questa parte d’Abruzzo plaude alla 'geniale' idea di Chiodi e Castiglione che speranza abbiamo ancora per il futuro dei nostri figli?".

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