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L'ultimo saluto a Nicola Christian Tambelli: 'Cercatemi tra le cose che amavo di più'

A Cupello il funerale del giovane di 29 anni morto in un incidente sul lavoro in Molise

a cura della redazione
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Dolore, commozione, ma anche rabbia per una morte assurda, avvenuta durante il lavoro.

La comunità di Cupello si è stretta nel pomeriggio alla famiglia di Nicola Christian Tambelli, il giovane operaio di 29 anni, deceduto lo scorso 18 settembre in un incidente sul lavoro avvenuto in Molise, in località Sterparone di Montenero di Bisaccia

L'estremo saluto a Nicola Christian è avvenuto alla presenza di tanta gente, giovani per la gran parte, congiunti, amici e conoscenti dello sfortunato ragazzo. Le parole del sacerdote, in qualche maniera, hanno cercato di lenire il dolore sordo ed immenso dei cari. L'amministrazione comunale cupellese, per l'occasione, aveva già proclamato una giornata di lutto cittadino.

In uno striscione, sistemato nelle vicinanze del sacro tempio, un significativo messaggio da parte degli amici: “Cercatemi fra le rose... quando non ci sarò più, nelle fotografie, le mie canzoni, fra la mia musica, cercatemi fra tutte le cose che amavo di più, perché solo così troverete la mia anima".

IL CASO - Tambelli, mercoledì mattina della scorsa settimana, stava lavorando nelle vicinanze di un anemometro in un terreno agricolo, impianto che la ditta per la quale era impiegato, avrebbe dovuto smontare. Giovedì, a distanza di più di una settimana dal tragico evento, si è svolta l'autopsia sul corpo della vittima e l'esito dell'esame sarà essenziale nell'ottica dell'indagine avviata per fare piena luce sull'accaduto. La famiglia, sin dalle prime ore successive al drammatico evento, si è affidata ad un legale, l'avvocato Carlo Perrozzi del Foro di Vasto, per avere la totale chiarezza sulla determinazione dell'episodio che ha cagionato la morte di Nicola Christian. E, sotto la lente, sono subito finite le procedure di rispetto delle misure di sicurezza nel lavoro portato avanti in quel campo. Secondo la dinamica ricostruita dagli investigatori il giovane sarebbe inciampato con il piede in un tirante del palo che si è prima spezzato per poi cadergli pesantemente addosso.

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