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Picchia il padre per motivi futili, denuncia e arresto arrivano due mesi dopo

Difficili le indagini della Polizia per la ritrosia del genitore aggredito

a cura della redazione
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Non aveva voluto denunciarlo il figlio: era stato picchiato con violenza il genitore, un uomo di Vasto, ma le diverse lesioni riportate (30 giorni di prognosi al pronto soccorso del ‘San Pio’) ed il grave gesto non lo hanno inizialmente convinto.

Ci sono voluti altri due mesi di tempo ed una serie di ulteriori minacce per determinare la denuncia alla Polizia, che si era già messa in azione, e alla luce delle indagini, all’arresto del ragazzo. L’ordine di custodia cautelare è stato emesso nei confronti di un 25enne vastese, Francesco Paolo Scafetta, già in passato nei guai con la giustizia per maltrattamenti in famiglia. Le accuse, nei suoi confronti, sono molteplici: violazione di domicilio,  danneggiamento aggravato, lesioni personali e minacce aggravate con il vincolo della continuazione.

L’episodio, datato 13 luglio scorso, che ha scatenato la violenza del giovane lo ha generato, ha sottolineato il dirigente del Commissariato e vice questore Cesare Ciammaichella, il rifiuto del padre, pescatore, a dargli il ‘via libera’ per andare in mare a ‘gettare le reti’. “Da quel rifiuto, violenza a parte, sono iniziate una serie di minacce che hanno terrorizzato l’itera famiglia“, dice Ciammaichella. “Ha continuato a minacciare il padre, dicendo di volergli bruciare l’auto e poi di ammazzarlo”, aggiunge il vice questore.

La Polizia ha segnalato l’accaduto ai Servizi sociali per valutazioni ed eventuali interventi successivi alla custodia in carcere.

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