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Intitolato a Remo Gaspari il principale corso cittadino di Gissi

Da Vittorio Emanuele II all'ex ministro. Cerimonia al cospetto di autorità civili e militari

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Si è tenuta ieri mattina la cerimonia d’intitolazione del corso principale di Gissi (già corso Vittorio Emanuele II) a Remo Gaspari.

In piazza Alcide De Gasperi sono intervenute le massime autorità civili e militari del territorio e non solo. Oltre al primo cittadino Nicola Marisi e al figlio dell’ex ministro, il dottor Lucio Gaspari (tornato in Abruzzo nonostante i tweet post-delusione elettorale dello scorso febbraio), c’erano – tra gli altri – anche il sottosegretario Giovanni Legnini, il generale dell’esercito Massimiliano Del Casale, il presidente emerito della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e quello della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio.

UN MONDO CHE NON ESISTE PIÙ – Nel suo intervento introduttivo, Nicola Marisi ha dipinto l’illustre concittadino come il simbolo di un’epoca ormai lontana: «Remo Gaspari nella sua casa accoglieva tutti, faceva parte di un mondo che non c’è più. Un mondo fatto di rapporti personali faccia a faccia e lettere scritte a mano. A lui dobbiamo una forte riconoscenza, l’Abruzzo 30-40 anni fa non esisteva dal punto di vista industriale. Per questo abbiamo il dovere della memoria che va tutelata anche con piccoli gesti come il nostro. Magari fra qualche anno i giovani si fermeranno davanti al busto e rifletteranno». Gaspari ebbe un importante ruolo nello sviluppo industriale abruzzese e non dimenticò Gissi. Oggi, però, la Val Sinello sta passando un periodo di forte crisi e Marisi, proprio ricordando l’operato dell’ex ministro, ha lanciato un appello alle autorità presenti: «Oggi per la riconoscenza verso Gaspari c’è la necessità che tutti i livelli istituzionali intervengano sulla crisi della zona industriale e dell’ex Golden Lady». Infine un passaggio in merito alle polemiche dei giorni passati: «I commercianti non si preoccupino per il cambio di indirizzo, l’indicazione “già corso Vittorio Emanuele II” resterà in vigore fino al prossimo censimento fra 7-8 anni e tutte le spese saranno sostenute dal Comune».

I TRE PUNTI DI LEGNINI – Giovanni Legnini ha individuato tre punti dell’esperienza politica di Gaspari da prendere come esempio e riportare nei giorni nostri: «Prima di tutto in quegli anni, cambiavano i governi, ma gli obiettivi restavano. Oggi, invece, si riparte ogni volta da zero. Gaspari, inoltre, è stato l’esempio di come è possibile far bene a livello nazionale non trascurando il proprio territorio di provenienza. Infine, da lui c’è da prendere a modello la dedizione al lavoro allo studio del problema per presentarsi sempre preparato. Oggi abbiamo il dovere di ricordare e declinare quell’esperienza in impegni concreti». Il ricordo del proprio rapporto con Gaspari è stato centrale, invece, nell’intervento del presidente Chiodi: «È un privilegio oggi essere qui a onorarlo e a dimostrare la gratitudine dell’Abruzzo. Prima di essere eletto lo venni a trovare per illustrargli la mia idea di riconversione dell’ospedale di Gissi con numeri alla mano e grafici. Alla fine della mia spiegazione mi disse “Hai ragione, ma non sono d’accordo”, ancora oggi quella frase rivela la sua grande caratura».

GRATITUDINE DA LONTANO – Presente a Gissi anche il primo cittadino di Taleggio e presidente della comunità montana Val Brembana, Alberto Mazzoleni. Nel 1987 alcuni comuni della provincia di Bergamo furono colpiti da una disastrosa alluvione e Gaspari – all’epoca ministro del Coordinamento della Protezione Civile e della Difesa – si adoperò fortemente per una rapida ricostruzione e messa in sicurezza del territorio. Mazzoleni ha portato la sua testimonianza sottolineando che ancora oggi, dopo 25 anni, l’affetto per Gaspari è vivo in provincia di Bergamo. Ne è prova la recente inaugurazione di un cippo commemorativo dedicato all’ex ministro gissano (che è tornato due anni fa nei luoghi dell’alluvione) in occasione del 25esimo anniversario dell’alluvione (17-18-19 luglio) alla presenza del presidente del Consiglio, Gianni Letta.

La cerimonia è proseguita poi con l'inaugurazione del busto bronzeo realizzato dall'artista locale Giuliano Basilico - che verrà posto all'interno del Comune.

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