Si arroventa il clima politico a Gissi a qualche giorno di distanza dalla cerimonia di intitolazione del corso principale (oggi Vittorio Emanuele II) del paese all’ex ministro della Democrazia Cristiana, Remo Gaspari (domenica è prevista la cerimonia).
A schierarsi contro il provvedimento, dopo il Partito Democratico, questa volta è Franco Falcone, ex sindaco Dc degli anni Settanta (all’epoca ‘passato alla storia’ come uno dei primi cittadini più giovani d’Italia) e non proprio avversario politico di Gaspari.
Falcone ha presentato a Comune e Prefettura un’istanza sospensiva dell’esecuzione e/o di annullamento-revoca del provvedimento di intitolazione dell’attuale corso Vittorio Emanuele II a Remo Gaspari. «Il provvedimento citato – spiega Falcone – appare sprovvisto delle necessarie, autorizzazioni procedurali normativamente richieste e pertanto non potrà che essere annullato e/o revocato».
Per l’ex primo cittadino Dc non ci sono solo problemi di natura ‘tecnica’, ma vi sarebbero anche ragioni socio-politiche e morali. Falcone non esita a spiegare – anche duramente – le motivazioni della propria contrarietà: «La scelta amministrativa è destituita di ogni fondamento etico e meritocratico alla stregua dei requisiti imposti dalla legge vigente in materia. Lo stesso on. Remo Gaspari, in ambito editoriale, ebbe a definire la Comunità gissana come “... un paese di morti di fame...”, aggiungendo che “... quando sono tornato a Gissi ho percepito che la gente non mi voleva più... “ (Remo Gaspari, la politica come servizio, lanieri Editore, 2012, a cura di Licio Di Biase). Tale assunto veniva poi confermato dal responso elettorale delle recenti votazioni politiche (anno 2013), laddove la candidatura del prof. dott. Lucio Gaspari (figlio dell'on. Remo Gaspari) non trovava alcun consenso in Abruzzo e a Gissi in particolare (circa 40 voti!!), al punto da fargli esternare pubblicamente la sua convinzione di “... non mettere più piede in Abruzzo e tantomeno a Gissi... “. È da notare che la sua campagna elettorale veniva fondata sul principio di continuità dell'opera del padre, opera manifestamente ed indubbiamente bocciata dalla volontà popolare».
Infine, Franco Falcone chiude annunciando l’impugnazione del provvedimento: «Appare chiaramente incomprensibile come si possa decidere in modo arbitrario la modifica di una intestazione toponomastica sacrificando la memoria storica di una eminente personalità nazionale (Vittorio Emanuele Il) in favore di una mera figura politica cosi controversa (on. Remo Gaspari). Tanto premesso e considerato, si invitano Comune e Prefettura ad adottare tempestivamente ogni opportuna determinazione inibitoria relativamente all'esecuzione del provvedimento che dovrà essere inevitabilmente annullato e/o revocato. Ciò al fine di evitare gravi disagi alla collettività ora costretta ad adeguarsi ad una simile e indebita determinazione comunale per poi dover subire un nuovo cambiamento che certamente verrà attuato dalla ormai prossima Amministrazione. Verranno inoltre attivate le adeguate procedure di verifica e/o di impugnazione dinanzi alle competenti Autorità, ivi comprese quelle ministeriali».