''Su un territorio così vasto e articolato, come quello della Asl Lanciano-Vasto, con ampie zone interne e di montagna, posto ai confini con altre regioni, non può mancare un centro di emodinamica per gli interventi cardiologici di emergenza. E posso dire che la Regione, con l'assessore alla sanità Mazzocca, non solo ha ben presente problema, ma vuole anche risolverlo''. A parlare è il direttore generale della Asl, Michele Caporossi, che interviene così nel dibattito apertosi sulla necessità di aprire, tra Lanciano e Vasto, una struttura per gli esami di coronarografia che, tra l'altro, costituiscono il percorso più moderno e valido per gli interventi di angioplastica e l'impianto di stents senza ''aprire'' il torace. Adesso, per i pazienti della Asl frentana, i centri di emodinamica più vicini sono quelli di Pescara e Chieti, con costi che vanno a pesare sulla mobilità passiva: le spese per cure presso altre Asl. ''Certo - dice Caporossi - non si possono ignorare i costi di un centro di emodinamica. Infatti, a parte la strumentazione (circa 800 mila euro, ndr), occorre una équipe specializzata di oltre dieci unità , solo tra medici, tecnici e infermieri. Ma dalle valutazioni in nostro possesso, già con i pazienti della nostra Asl la struttura potrebbe svolgere un ''lavoro'' al di sopra della media prevista per porsi in attivo. In più, essendo la nostra una Asl di confine, ci sarebbe la possibilità di accogliere anche pazienti provenienti da altre regioni''. Ma Caporossi preferisce soffermarsi essenzialmente sull'aspetto medico del problema. ''Tutti ormai sanno - dice - che in presenza di un infarto il fattore più importante è quello del tempo entro cui il paziente riesce ad arrivare ad una struttura attrezzata. Ci sono nel nostro territorio, piccoli comuni dai quali occorrono due ore arrivare a Pescara o Chieti: tempi troppo lunghi in questi casi. Ecco, allora, che va rivista tutta l'organizzazione dell'interventistica d'urgenza, attraverso una rete sia interna, che tra i vari ospedali. Noi stiamo operando per migliorare il servizio del ''118'' nelle zone interne e di montagna. A prelevare il paziente deve arrivare un'ambulanza attrezzata e con personale in grado di stabilire dove il paziente stesso va indirizzato per non perdere del tempo prezioso. Ed è evidente che, nel caso di una persona colpita da infarto, la presenza di un ospedale, nella nostra stessa Asl, che disponga dell'intero ciclo degli interventi dei emergenza, dal Pronto soccorso, all'Utic, all'emodinamica, significherebbe trovarsi di fronte a procedure ottimali per tutte le cure necessarie''.