Riportiamo l'intervista al leader della lista civica ''Forte per Vasto'', Giuseppe Forte, presidente del Consiglio comunale di Vasto, apparsa recentemente sul periodico ''Prima Pagina''. Da mesi ricevete attacchi da destra e anche da membri della maggioranza, ma da voi nessuna risposta, perché? ''Perché ci siamo dati una regola ferrea: non rispondere alle provocazioni e non alimentare la polemica perché vogliamo essere giudicati dai cittadini solo per due precisi meriti''. E quali sono? ''Se questo territorio oggi ha un rappresentante di maggioranza alla Regione, nella persona di Boschetti della Margherita, lo si deve a noi; se oggi il centrosinistra governa la nostra città , lo si deve a noi''. Possiamo spiegare meglio? ''Voglio ricordare innanzitutto che nel 2005 alle elezioni regionali, il sottoscritto con l'aiuto di tanti amici ha fatto guadagnare alla Margherita circa 1.000 voti in più rispetto alle precedenti consultazioni e che questi voti sono stati determinanti per far scattare il secondo consigliere nella provincia di Chieti nella persona di Antonio Boschetti. Poi voglio ricordare che nel 2006 alle comunali il nostro raggruppamento ha riportato al primo turno circa il 20%. Pur avendo ricevuto insistenti offerte da parte di Tagliente, noi abbiamo preferito fare l'alleanza con Lapenna, che poi ha vinto, grazie al nostro contributo, con il 60 per cento. Questi sono i nostri meriti. Su questo vogliamo essere giudicati dai cittadini. Il resto: chiacchiere da bar riportate su carta stampata''. Si è fatto un gran parlare della sospensione dalla Margherita per 8 mesi. ''In effetti si è parlato con molta approssimazione del problema. La Margherita ci doveva sospendere dal partito al momento in cui abbiamo fatto la lista ''Forte per Vasto'' un anno fa. Lo ha fatto adesso perché ci sono i congressi del partito e giustamente si doveva fare in modo che noi non andassimo a votare per eleggere gli organi di partito. Tutto qui. La delibera del collegio regionale dei probiviri infatti parla di ''sospensione'' per 8 mesi, fino al 23 settembre 2007, e non di ''espulsione'' dal partito''. Ma perché Coletti e altri insistono per farvi restare nella Margherita? ''Il presidente della provincia Coletti, il sindaco di Chieti Ricci, il consigliere regionale D'Alessandro e altri stanno insistendo perché fanno un ragionamento molto semplice. Se la Margherita a Vasto ha preso il 20 per cento e il raggruppamento Forte per Vasto il 20 per cento, significa che potenzialmente si può contare su un bacino di voti del 40 per cento. Perché far disperdere questo patrimonio?'' Ma si va verso il partito democratico? ''E' vero, tutto il centrosinistra deve rivedere le proprie posizioni. La situazione politica è in movimento e solo quando si avranno le idee chiare faremo la nostra scelta. E' chiaro che noi in quanto ''popolo delle primarie'' siamo interessati al nuovo soggetto politico... se il nuovo soggetto politico è interessato a noi!'' Quali sono i rapporti con il sindaco Lapenna? ''Io credo che la lealtà sia ancora un valore molto importante. Durante la campagna elettorale io ho sempre detto che il primo turno era una ''sorta'' di primaria e che al ballottaggio chi perdeva doveva sostenere l'altro. Una volta fatto l'accordo con La penna e assegnati i ruoli, noi abbiamo cominciato a lavorare per la città con me alla presidenza del Consiglio, Domenico Molino e Lina Marchesani agli assessorati al Bilancio e al Commercio-Ambiente-Viabilità , Maurizio Vicoli e Nicola D'Adamo come consiglieri. Il nostro impegno è sostenere con lealtà Lapenna per cambiare il volto della città . Spesso si lavora in silenzio per riparare ai guasti di 13 anni di centrodestra''. Quali sono i guasti maggiori? ''Sono tanti. Ma voglio citarne uno per tutti: il Piano Regolatore voluto da Tagliente, che sta dando grossi problemi per la carenza di infrastrutture e per le colate di cemento anche in siti a grande dissesto idrogeologico, come dimostrano i recenti sequestri della Magistratura''. E il caso La Rana? ''Ho saputo di essere stato iscritto nel registro degli indagati solo il 10 novembre scorso, a distanza di 10 giorni dall'avvio di una campagna mediatica che mi ha visto, mio malgrado tra i protagonisti. Con il dott. La Rana, un magistrato, io non ho mai avuto a che fare se non per ragioni professionali. Lui magistrato, io giornalista. Se mi telefonava aveva le sue ragioni. Ma io ho fiducia nella Giustizia e sono certo che su questa vicenda verrà fatta completa chiarezza''. Spesso ci sono prese di posizioni anche da persone che si sono candidate con lei. ''Io devo ringraziare tutti quelli che si sono candidati con le nostre tre liste. Ma la democrazia è fatta di consenso popolare. Due mie liste di appoggio hanno riportato circa 300 voti ciascuna e non sono riuscite a esprimere nessun consigliere. Capisco l'amarezza di chi ha lavorato per me senza ottenere nulla, ma sul verdetto popolare io non ho nessuna colpa. Per me è importante far valere, fin dove lo consente il nostro peso elettorale, la volontà dei nostri candidati e dei nostri elettori''. Come nel caso dell'ospedale. ''In campagna elettorale avevo espresso il mio ''no'' deciso alla localizzazione del nuovo ospedale in località Pozzitello per tutta una serie di motivazioni (costo dell'opera e soprattutto delle infrastrutture inesistenti da quelle parti, emarginazione dei Comuni a nord di Vasto a favore dell'area frentana, ecc.). L'esito elettorale i cittadini lo conoscono. Il sindaco non sono io. Il mio gruppo fa parte di una maggioranza che in Consiglio comunale ha trovato, com'era prevedibile, l'appoggio anche di molte forze politiche del centro destra che decisero quella localizzazione. Tre voti, quelli del mio gruppo, non avrebbero cambiato il corso della storia. La nostra astensione, però, è stato un preciso segnale di non condivisione di quella scelta''.