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Nomine alla 'Pulchra' e presunte incompatibilità. Progetto per Vasto pensa al Tar

Interpellanza del gruppo consiliare e preannuncio di ricorso in mancanza di risposte concrete

a cura della redazione
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C'è ancora la questione delle recenti nomine al Cda della 'Pulchra', la società a capitale misto pubblico-privato che a Vasto si occupa del servizio di igiene urbana al centro di un intervento del gruppo di Progetto per Vasto.

Oggetto del contendere la presunta incompatibilità dei due componenti incaricati dal Comune, il presidente Alfonso Mercogliano ed il funzionario Simona Di Mascio.

Di seguito la nota di Massimo Desiati, Andrea Bischia e Valerio Ruggieri

Il gruppo consiliare di “Progetto per Vasto” preannuncia interpellanza al Sindaco di Vasto ed ha incaricato uno studio legale di fiducia per la preparazione di un circostanziato ricorso al TAR in ordine alle nomine nel C.d’A. della Pulchra Ambiente s.p.a. Tanto si è reso necessario a seguito dell’esame degli atti con cui sono stati individuati l’Avv Alfonso Mercogliano e la dott.ssa Simona Di Mascio quali rappresentanti del Comune nella società partecipata ed aver individuato chiari motivi di incompatibilità tra gli incarichi, a vario titolo, da essi ricoperti.

Infatti, l’art 9 del D.Lgs. n° 39 dell’8 Aprile del 2013 sancisce l’incompatibilità tra incarichi in enti di diritto privato (Pulchra spa) regolati o finanziati dall'amministrazione o ente pubblico che conferisce l'incarico ed ruoli amministrativi di vertice e incarichi dirigenziali, comunque denominati, nelle pubbliche amministrazioni (Comune di Vasto), che comportano poteri di vigilanza o controllo sulle attività svolte dagli stessi enti di diritto privato.
A seguito di accesso agli atti, si è avuto modo di verificare la debolissima ed inefficace  giustificazione, oltretutto irrituale nei contenuti, con cui l’Amministrazione comunale ritiene aver superato l’empasse e la permanenza delle situazioni di incompatibilità per ambedue i dipendenti comunali, nonostante manovre di ripartizione degli incarichi sopraggiunta successivamente alla loro nomina nel C.d’A della Pulchra spa.

Ci si riferisce alla Delibera di Giunta n° 61 del 20 Marzo 2013, pubblicata sull’Albo pretorio del Comune soltanto il 21 Giugno 2013 (tre mesi dopo la sua approvazione e solo dopo il primo comunicato stampa di “Progetto per Vasto” sull’argomento!) in cui l’Avv Mercogliano viene confermato Dirigente del 1° Settore – “Servizio amministrazione e finanza” – ed una disposizione dello stesso Mercogliano con cui si trasferisce, di suo pugno, alla Dott.ssa Di Mascio, l’incarico, da lui detenuto, di responsabile delle Società partecipate (neanche il Comune di Vasto ne avesse dieci, ce n’è una sola, la Pulchra spa!), evidenziandone così ed ancor di più lo stato di incompatibilità.
Per di più, “in attesa di una risoluzione chiarificatrice”, tale rinuncia dell’Avv Mercogliano all’assegnazione del Servizio “Società Partecipate”, detenuto in virtù di un Decreto sindacale del Gennaio 2013, è datata 24 Maggio 2013 (dopo la nomina alla Pulchra) ed è stata presentata al Sindaco con una RISERVATA PERSONALE, quindi non protocollata, neanche si trattasse degli affettuosi auguri per il suo matrimonio che in quei giorni si andava celebrando…

A questo punto e considerato il clima incandescente, di questi giorni, nei rapporti tra gli Amministratori ed i funzionari a vario titolo chiamati in causa in riferimento a tali fatti, il Gruppo consiliare di “Progetto per Vasto” chiede che si faccia chiarezza nel guazzabuglio così creato e che, a suo giudizio, comporta un grave stato di incompatibilità che compromette a vario titolo e livelli i rapporti istituzionali tra il Comune di Vasto e la Pulchra spa. In definitiva, si tratta di verificare, e nel caso prenderne atto, che i dipendenti comunali designati a rappresentare il Comune nel suo Consiglio di amministrazione siano gli stessi che svolgono le attività di controllo per conto della pubblica amministrazione.

Questi i motivi dell’interpellanza che, se non dovesse trovare il riscontro auspicato, si trasformerebbe in un ricorso al TAR, al fine di ristabilire la legalità ed affinché si possa procedere nella legittimità degli atti. 

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