Tante assenze, poche certezze. Può riassumersi così la giornata di ieri a Roma, dove al Ministero dello Sviluppo economico era in programma un importante vertice sulla situazione dell'ex-Golden Lady di Gissi.

Erano presenti i tre sindacati, Cgil, Cisl e Uil, l'assessore provinciale alle Attività produttive Daniele Damario, il vicesindaco di Gissi Agostino Chieffo e i rappresentanti di Golden Lady, Wollo e Silda Invest. La Regione ha ritenuto sufficiente mandare solo due tecnici del settore Lavoro.

Nell'incontro si è discusso di entrambe le aziende che oggi occupano lo stabilimento della Val Sinello. Per quanto riguarda la Silda Invest, la società ha ribadito la volontà di restare, onorando i termini degli accordi di un anno fa, e affrontare le difficoltà che vi sono attualmente, non senza, però, l'impegno delle istituzioni. Diverse sono state anche le richieste dei sindacati. Il Ministero ora valuterà le esigenze elencate da azienda e sindacati e il 28 giugno prossimo riconvocherà le parti per arrivare magari a una ridefinizione di alcuni termini dell'accordo (non sul numero dei dipendenti ex-Golden da rioccupare).

Per quanto riguarda la New Trade la situazione resta sempre delicata. Amarezza totale da parte di Giuseppe Rucci (Cgil): «L'assenza dal tavolo odierno è un atto gravissimo». Difficile, in effetti, discutere dei problemi di un'azienda se i suoi rappresentanti non si presentano. A metà ottobre gli attuali 10 operai che lavorano nella New Trade raggiungeranno un anno di lavoro e un loro eventuale ritorno alla mobilità si complicherà. Per questo il ministero e la stessa Golden non escludono azioni di forza prima di ottobre. La strada potrebbe essere quella della rescissione degli accordi.

La situazione si fa sempre più calda. Con i proprietari della New Trade è impossibile parlare. La Regione, con la sua rappresentanza politica, non ha partecipato all'incontro. Così il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio.

Prima di tutto, sulla Golden Lady di Gissi bisognerebbe capire chi crede ancora alla sua riconversione allo sblocco del futuro di quasi 400 famiglie. A partire dalle istituzioni locali.