Riscoprirsi transumanti nella vita di oggi e cambiare il nostro atteggiamento attualizzando quello dei pastori abruzzesi di un tempo, imparando da loro il rispetto della natura e la condivisione: è il messaggio che ieri è stato lanciato dalla fattoria sociale Il recinto di Michea, che in collaborazione con la cooperativa Voloentieri ha promosso l’iniziativa ‘Solidali sulla via del tratturo’.
Dalla chiesina di San Lorenzo intorno alle 16 ha preso il via la passeggiata lungo parte di quello che era il vecchio tratturo L’Aquila Foggia, fino ad arrivare alla fattoria sociale sul Colle delle Mandorle. Un percorso fatto in compagnia di asini, pony e pecore. Poi arrivati alla struttura, dopo una meritata pausa con il gelato, c’è stata la messa di don Gianfranco Travaglini, promotore dell’evento e fondatore de Il recinto di Michea. A seguire la fiera della solidarietà: gli stand con prodotti biologici, l’intervento del Gruppo di acquisto solidale di Vasto (Gas), l’esposizione di vecchi telai e strumenti per la filatura, e ancora le dimostrazioni di come si faceva il formaggio e di come si tosa una pecora.
Per molti è stata l’occasione per visitare Il recinto di Michea, fattoria sociale che accoglie ogni giorno ragazzi diversamente abili, ex detenuti avviati a un percorso di reinserimento e persone che si appoggiano al dormitorio della Caritas. C’è stato modo di acquistare i prodotti preparati da loro, come il sapone e le marmellate, e ovviamente anche di girare tra i recinti e le stalle degli animali, di cui quotidianamente si prendono cura.
Un pomeriggio a contatto con la natura, un breve viaggio che ha riportato tutti nel passato, anche attraverso il recupero delle vecchie tradizioni e pratiche, legate ad esempio all’allevamento delle pecore e alla filiera della lana. Un’iniziativa che ha messo al centro dell’attenzione i prodotti semplici e sani della terra. Il tutto però con lo sguardo rivolto verso l’oggi.
“È la riscoperta del tratturo, non tanto come percorso piuttosto come atteggiamento dei transumanti – ha spiegato don Gianfranco -: quindi il contatto con la natura, il rispetto della natura e la condivisione”, da ciò il discorso sulla solidarietà. “Non possiamo fare archeologia – ha precisato il parroco – dobbiamo capire cosa può significare oggi quell’atteggiamento, come applicarlo e attualizzarlo alla società in cui viviamo. Riprendendo il termine transumo, e quindi attraversare la terra, dobbiamo riscoprirci transumanti nella nostra vita”.
Don Gianfranco ha poi sottolineato l’importante ruolo svolto dai volontari alla fattoria: “Tutto quello che vedete qui, che è sistemato, è merito del lavoro volontario di tante persone che rimangono nell’ombra”. Un grazie sentito è andato alla Camera di commercio, che ha sostenuto l’iniziativa ed era rappresentata dal presidente Silvio Di Lorenzo, ma anche al Cai e al Gas di Vasto, che hanno fornito un aiuto importante per la riuscita dell’evento.
Il pomeriggio si è chiuso con una cena a base di prodotti tipici gustati con sottofondo musicale.
COLLABORAZIONE per la GALLERIA FOTOGRAFICA di LUIGI CINQUINA