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Entro i prossimi 6 mesi la trasformazione definitiva del carcere di Vasto

Da casa circondariale a casa lavoro. La situazione nel penitenziario approfondite dall'on. Maria Amato

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Entro i prossimi 6 mesi, prevede il direttore Massimo Di Rienzo, avverrà la definitiva trasformazione del carcere di Vasto da casa circondariale a casa lavoro.

Di Rienzo ha sottolineato anche questi aspetti nell'occasione della visita nel penitenziario di Torre Sinello dell'on. Maria Amato, deputato vastese del Partito Democratico, ed alla luce dello stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali di riferimento della Polizia Penitenziaria in servizio a Vasto che lamentano proprio la complessità di questo passaggio ed una serie di disagi vissuti quotidianamente da quanti operano nella struttura.

Il carcere di Vasto diverrà una cosiddetta 'casa lavoro', per internati, persone condannate che avranno l'opportunità di lavorare, sia all'interno che all'esterno in convenzione (cosa che già accade, attualmente, per circa venti persone ristrette impiegate per lo più in lavori di pulizia sulle strade vastesi e nell'area della riserva di Punta Aderci ed in lavori agricoli in terreni contigui alla struttura di pena). Saranno diversi i lavori da portare a compimento nella sede carceraria vastese, finanziati dall'Amministrazione Penitenziaria che ha deciso nei mesi scorsi il mutamento della struttura.

I posti saranno complessivamente 170, fino ad un massimo 200, con possibilità di breve permanenza per quanti sottoposti a misure cautelari nell'immediatezza dell'applicazione (soggetti arrestati nel territorio del Vastese e poi, eventualmente, da liberare o trasferire altrove come nelle case circondariali di Lanciano o Larino citando quelle più vicine a Vasto).

Nel corso della sua visita all'on. Amato, accompagnata dal consigliere comunale e capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Vasto Francesco Menna, sono state esposte le condizioni di vita dei detenuti ed anche del personale di Polizia Penitenziaria con l'evidente problema rappresentato dal sovraffollamento ed i conseguenti spazi limitati tra le prime 'doglianze' (a Vasto recluse 250 persone con oltre 50 in più del previsto). Tante le storie umane, poi, differenti l'una dall'altra, rappresentate al deputato. Sulle trasformazioni e sulla riorganizzazione in atto Amato si è detta fiduciosa per un esito finale in linea alle aspettative di tutti, di chi chiamato a 'riparare' quanto ingiustamente commesso e chi, come chi lavora dentro, è costretto a sopportare situazioni di stress evidenti e sempre complicate.

FOTO di EUGENIO LIBERTINI

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