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Sigaretta elettronica, consumo sempre più diffuso anche a Vasto

Un giro tra i rivenditori per parlare di questo nuovo fenomeno

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Sembra che ogni giorno ne spunti uno nuovo, in centro come in periferia anche a Vasto i negozi di sigarette elettroniche stanno prendendo piede. Ad oggi, secondo i dati forniti dal Comune, in città ce ne sono sei, aperti nell’arco di sette-otto mesi al massimo. Ma probabilmente aumenteranno, stando alle voci altri due sono prossimi all’inaugurazione. E le sigarette elettroniche (chiamate anche e-cig) si possono acquistare pure in farmacia.

Il loro uso sta quindi aumentando anche da noi, come confermano i rivenditori. Un trend che rispecchia quello nazionale: nella penisola ci sarebbero sui 1.500 rivenditori e, secondo una ricerca della Doxa e dell’Istituto superiore di sanità, in Italia hanno provato le sigarette elettroniche 2 milioni di persone e 500mila le usano abitualmente.

“Sono tantissimi quelli che entrano per avere informazioni – ci dicono alla farmacia Savelli – molti poi decidono di comprarle. Vogliono smettere di fumare e tanti le trovano utili, poi c’è anche chi dice che non è stata d’aiuto”.
L’acquisto della sigaretta elettronica sembra infatti essere dettato soprattutto dalla volontà di smettere di fumare: «All'interno c'è del liquido e piano piano possono passare da quelli con una maggior quantità di nicotina a quelli che ne contengono meno per arrivare a quelli che ne sono privi - ci spiegano da Sweet Svapo – molti effettivamente ce la fanno, tanti invece continuano a fumare».
I dati nazionali, per ora, parlano solo di un 10% di habitué della e-cig che ha detto addio alle sigarette tradizionali. Sei su dieci stanno solo riducendo il fumo e un 22% le usa entrambe.

Se l’intenzione di smettere sembra essere una delle spinte maggiori verso il nuovo prodotto, non è di certo l’unica: anche la componente risparmio ha il suo peso: “Un pacchetto di sigarette costa sui 5 euro e se uno fuma molto durante il giorno spesso non basta, con una boccetta di liquido da 5 euro (10ml) ci puoi fare una settimana – ci spiegano da Smooke -. Con 30-35 euro al mese hai sia liquido che ricambi del filtro”.
Ovviamente c’è il costo della sigaretta, con 30-35 euro si può comperare, poi dipende dai modelli, ce ne sono anche di più costosi. 
Come precisano da Aromatika, la e-cig “permette di combinare due cose: molti vogliono smettere di fumare anche perché in un momento di crisi anche il costo delle sigarette incide, così risparmiano e ci guadagnano in salute”.

Se a livello nazionale la e-cig attrae soprattutto i giovani, a Vasto sembra maggiore la componente adulta della popolazione, almeno stando a quanto riferiscono i commercianti contattati: i giovani non mancano, molti la scelgono per moda, per risparmiare e perché si può usare nei luoghi pubblici, ma la fetta maggiore va dai 35 ai 50anni. C’è anche qualche nonnino ultraottantenne che ha deciso di convertirsi all’e-cig. A quanto pare, la percentuale di uomini è un po’ più alta di quella della donne.

Ora, però, qualcosa potrebbe cambiare: il Consiglio superiore di sanità, sulla base degli studi attualmente disponibili (tra cui uno dell’università Pierre er Marie Curie di Parigi che dice che l’e-cig non è del tutto sana), ha infatti inviato una nota al ministero della Salute suggerendo di regolamentare la pubblicità, inserire chiusure a prova di bambino, vietarne l’uso nelle scuole e sconsigliarlo in gravidanza e allattamento. Per ora sono solo indicazioni di cui discutere. I commercianti Vastesi non temono grossi cambiamenti nel consumo e qualcuno parla di propaganda: “Prendiamo le scuole, là già non si dovrebbe fumare e poi la maggior parte sono minorenni e per loro è già vietata”.  Si è discusso anche della possibilità di tassarle, per ora non se n’è fatto nulla: “Visto che molti studi dicono che non sono dannose perché vitarle, se non fa male lo stato ci risparmia pure in sanità”, dicono da Aromatika.  “Con un’eventuale accisa sulla nicotina dovevano darci il permesso di vendere le sigarette normali. Perciò hanno bloccato tutto”, spiegano da Sweet Svapo.

Non è tanto la tassa quindi a preoccupare i commercianti vastesi quanto una possibile “battaglia dei prezzi. Dobbiamo imparare a gestire il prodotto, a essere bravi commercianti, senza rovinare il mercato. Ho un negozio anche a Torino, ci sono 400 rivenditori e non c’è la guerra dei prezzi, mentre qua rischia di scoppiare”.

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