Un consorzio di cittadini proprietari di immobili da affittare per riportare l'Università a Vasto. La proposta viene da alcuni intraprendenti proprietari di seconde case che, nei pochi anni in cui Vasto ha ospitato il Diploma Universitario per Interpreti e Traduttori della ''G. D'Annunzio'', attivato presso l'ex asilo ''Carlo Della Penna'' di via Madonna dell'Asilo, avevano avuto modo di affittare i propri immobili ai tanti studenti che giungevano da fuori città e anche da fuori regione. ''Con l'Università - dicono i cittadini - hanno lasciato Vasto anche gli studenti che, provenienti fin da Calabria, Sicilia e Sardegna, rappresentavano una fonte di reddito per la città , sulla quale avevano una ricaduta valutata, tra posti letto, camere e case in affitto, pasti consumati, pub, pizzerie, impianti sportivi, teatro e cinema, in diversi miliardi di vecchie lire. Gli studenti, inoltre, affermavano di trovarsi particolarmente bene a Vasto, una cittadina a misura d'uomo, dalle indubbie bellezze storico-naturalistiche''. ''E' inutile negare che, con l'uscita di scena dell'Università - proseguono i latori della proposta - si è spezzato un circolo virtuoso. Perché non riattivarlo? Sappiamo bene, però, che per riportare l'Università in città occorrono soldi. Allora perché l'Amministrazione comunale, dopo aver fatto un censimento delle case sfitte esistenti, non prende in considerazione la possibilità di ''allearsi'' con i proprietari delle case? Questi ultimi, infatti, costituitisi in una sorta di consorzio, potrebbero versare annualmente una quota parte di denaro necessario per riattivare l'Università . Parliamo di una cifra modesta che ogni proprietario, una volta affittata la casa, può tranquillamente garantire al Comune. In questo modo, come si suol dire, si prenderebbero due piccioni con una fava''.