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Acconti per la Tares e necessità di fare chiarezza su entrate e uscite del Comune

Del Prete e D'Alessandro sulle richieste di pagamento recapitate in questi giorni ai vastesi

a cura della redazione
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Al domicilio dei vastesi, in questi giorni, vengono recapitate le bollette - per nulla ‘leggere’ - contenenti la richiesta di pagamento, in acconto, della Tares, la nuova tassa su rifiuti e servizi che va a sostituire la vecchia Tarsu.

Due le possibilità di versamento, in tranche, una a fine maggio e l’altra a fine giugno, o in un’unica soluzione, entro la fine di questo mese.

Sul punto intervengono i consiglieri di minoranza Nicola Del Prete e Davide D’Alessandro: “Quando abbiamo votato contro l’anticipo della Tares, purtroppo deciso e approvato dalla maggioranza dell’Amministrazione Lapenna – scrivono -, sapevamo delle enormi difficoltà dei vastesi a fare fronte a ulteriori pagamenti in un contesto di desolazione economica. E in questi giorni, dopo aver ricevuto i bollettini di pagamento, tanti cittadini si stanno recando in Comune per chiedere spiegazioni. La risposta è che il Comune di Vasto ha deciso di anticiparla, calibrando il pagamento sulla percentuale dell’80% di quanto i contribuenti hanno versato l’anno precedente”.

Aggiungono poi Del Prete e D’Alessandro: “La Tares è una tassa che non sappiamo ancora se entrerà in vigore e in quali termini, ma ciò non toglie che i contribuenti in questi mesi siano alle prese con il pagamento delle scadenze della Tarsu. L’altro problema è che la Tarsu poteva essere pagata anche a luglio, mentre la Tares è stata anticipata a fine maggio. Versare gli importi previsti dai bollettini della Tares, quelli ricevuti, non significa aver pagato tutto, perché l’amministrazione comunale ha previsto che per il calcolo definitivo delle somme dovute (se entrerà in vigore la Tares, gli aumenti sulla vecchia Tarsu saranno notevoli!) bisognerà procedere al conguaglio, considerato che al momento gli uffici hanno applicato la percentuale dell’80%, poco più dei 2/3 delle somme versate dai contribuenti nell’anno 2012”.

La considerazione finale: “Di tutto c’era bisogno, in questo momento, tranne che di chiedere anticipi ai cittadini. Continuare, poi, a dire loro che le casse sono vuote e che bisogna garantire i servizi, senza spiegare quali servizi vengono garantiti, aumenta il disagio e la protesta. I vastesi trovano le buche per strada e non capiscono. E’ ora di fare chiarezza – concludono Del Prete e D’Alessandro - su quanti soldi entrano e su quanto viene speso. La macchina amministrativa, pur con alcuni lodevoli tagli operati da Lapenna, continua a costare troppo all’intera comunità”.

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