Invoca quello che definisce “un atto d’amore per Vasto” il gruppo di Progetto per Vasto. Tradotto in termini concreti: chiedono le dimissioni del sindaco Luciano Lapenna e della sua amministrazione comunale Massimo Desiati ed Andrea Bischia (consiglieri comunali) e Valerio Ruggieri (coordinatore cittadino) del movimento politico cittadino di opposizione.
“Se Lapenna vuole bene alla città deve dimettersi” esordisce, nel corso di una conferenza stampa in municipio, Desiati. Progetto per Vasto, a sostegno di questo ‘caldo invito’, lancia l’iniziativa, cartacea e on line, di una raccolta di firme con la quale, testualmente, i cittadini chiedono le dimissioni di Lapenna & C. “nella considerazione dell’immobilismo che caratterizza l’amministrazione comunale” e “al fine di creare le condizioni per l’indispensabile rilancio della vita economica e sociale della città”.
Fino alla fine di giugno sarà possibile firmare la petizione on line (www.firmiamo.it/dimissioni-del-sindaco-di-vasto) e presso la sede di Progetto per Vasto in via San Michele 71 (dal martedì al venerdì dalle 19 alle 20).
“Non è un atto politico o un’attività movimentista, ma una denuncia che parte dal forte disagio avvertito dai cittadini per una situazione di stallo che va avanti ormai da 7 anni”, dice Desiati che fissa l’obiettivo di almeno mille firme da raccogliere. “E 200 già le abbiamo”. Nelle ‘emergenze’ cittadine gli esponenti di PpV individuano le questioni: sicurezza, commercio, urbanistica, piano spiaggia e accessi al mare, piano traffico, aree verdi e ciclabili e carico della tassazione ai cittadini. Tutti temi che, al di là delle crisi della maggioranza e dei rimpasti di Giunta numerosi ormai, restano irrisolti nell’agenda politica ed amministrativa.
Desiati e Bischia si appellano anche al resto dell’opposizione in Consiglio comunale, chiedendo con convinzione e forza di aderire a questa iniziativa. Per Ruggieri “in 7 anni di amministrazione a guida centrosinistra è accaduto di tutto, perfino che si rinunciasse alla propria dignità politica per conservare rabberciate posizioni di potere".