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All'Istituto Filippo Palizzi evento conclusivo per il Progetto Comenius

Le attività iniziate nel 2011 hanno coinvolto studenti di Francia, Portogallo e Ungheria

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Si chiude in questi giorni il progetto europeo Comenius ‘The intercultural city – travel in a changing Europe’, che ha visto coinvolto l’Istituto economico e tecnologico Filippo Palizzi di Vasto insieme a tre scuole di Ungheria, Portogallo e Francia (Saint Martin). Ieri è arrivata dalla città ungherese di Zalaegevszeg una delegazione di sei studenti e alcuni docenti. Questa mattina si è svolto l’incontro clou, in cui i ragazzi dei vari Paesi hanno presentato i loro lavori e hanno avuto modo di riflettere sulle esperienze fatte.

Il progetto Comenius, coordinato dalle docenti Lucia Bumma e Anna Orsatti, era stato avviato nel 2011. Si è trattato di “uno studio sugli argomenti legati all’intercultura in Europa che ha permesso agli studenti di confrontarsi su come le varie società affrontano il cambiamento dovuto all’intercultura – spiega Bumma -: si sono quindi concentrati nell’intercultura a scuola, nelle istituzioni e nei servizi e infine nel commercio”. Questi progetti, precisa ancora la docente, sono utili anche “per migliorare l’uso delle lingue straniere, tutta la comunicazione si svolge infatti in francese, inglese o spagnolo”.
Diversi gli incontri avvenuti dall’avvio del Comenius ‘The intercultural city’: il primo nel novembre 2011 proprio a Vasto, poi ad aprile 2012 in Portogallo. In quell’occasione per il Palizzi era partita una delegazione composta da 4 studenti e 2 docenti. Il terzo meeting si era svolto in Ungheria e i ragazzi vastesi avevano partecipato a distanza; mentre il quarto era stato ospitato a Saint Martin, nei Caraibi, e anche in quel caso era partita una delegazione nostrana con quattro alunni e due professori. Oggi l’incontro conclusivo: presenti gli studenti italiani e ungheresi e in collegamento skype quelli francesi.

Durante la mattinata sono stati presentati i risultati della ricerca sul commercio: gli alunni vastesi hanno condotto uno studio della situazione locale con interviste presso le attività del territorio gestite da stranieri o che vendono prodotti stranieri. Non è mancato un musicale e una pausa con le specialità locali preparate dagli studenti.
Nel pomeriggio è prevista una visita a Punta Aderci e in città, con tappa alle Terme romane.

Oltre ai ragazzi che hanno preso parte ai viaggi nei diversi Paesi, le attività del Comenius coinvolgono molti alunni della scuola, nel complesso oltre 100.
Tra le peculiarità del progetto, sottolineano le insegnanti, il fatto che le delegazioni vengono sempre ospitate dalle famiglie degli studenti coinvolti. Un’ulteriore occasione di approfondimento e confronto con realtà e culture differenti, come spiegano anche i ragazzi che sono andati stati ospiti dei compagni stranieri: “È stata un’esperienza interessante, ti rendi conto che tra le culture ci sono enormi differenze”.

Sicuramente il viaggio all’estero è una delle cose che più è piaciuta agli studenti, come rivelano Mara Cavacini, Valeria Caserta, Chiara Suriani, Melanie Palermo, Mariano Labricciosa e Alessandro Stefanìa: “Abbiamo conosciuto molti ragazzi, con i quali grazie a Facebook riusciamo a mantenere i contatti. Poi abbiamo scoperto anche una visione diversa della scuola, negli altri Paesi ci tengono molto di più che da noi. E poi hanno un’alta considerazione della scuola italiana e sono convinti che sia migliore della loro. In questi casi ti accorgi che spesso sottovalutiamo l’Italia”, spiegano.  Certo adattarsi alle abitudini altrui non è facile e anche con la lingua c’è qualche difficoltà: “All’inizio è un po’ complicato anche perché molti all’estero conoscono l’inglese meglio di noi, poi però è un’ottima occasione per praticare le lingue straniere e migliorarle”.

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