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Chiude dopo quasi 40 anni di attività chiude il Gruppo Valsinello dell'area di Gissi

Nei due stabilimenti una forza lavoro di 76 unità

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Chiude dopo ben 37 anni di storia il Gruppo Valsinello-Teknolamiere di Gissi, stretta da tempo nella morsa della crisi.

Ieri il fallimento della storica azienda, specializzata nelle lavorazioni su lamiere, è stato formalizzato nella sede di Confindustria a Vasto. Per 76 lavoratori ora è dramma occupazionale. La difficile situazione del gruppo andava avanti da tempo. Da novembre i dipendenti non percepivano lo stipendio. Più volte i sindacati avevano chiesto aiuto a banche e investitori con la presentazione di un piano industriale,  senza trovare risposte.

Grande rammarico nelle parole di Mario Codagnone (Fiom-Cgil), che seguiva la situazione da vicino e che oggi commenta amaramente: «È una perdita molto grave per l’occupazione del Vastese, perché il gruppo esprime grandi professionalità ed è dotato di una tecnologia all’avanguardia. Ripeto, è un danno rilevante che apre scenari incerti per 76 famiglie. La strada sarà lunga per dare un futuro a questi lavoratori. Speriamo di trovare soggetti interessati alla professionalità dei lavoratori e all'importante tecnologia qui presente». Ora, come spiegato dallo stesso sindacalista, si cercherà di attivare la cassa integrazione per fallimento e successivamente la mobilità.

La Valsinello si è insediata a Gissi, nel centro abitato, nel 1975, quando i signori D’Annunzio e Di Rocco, originari della zona, aprirono l’attività di ritorno da un periodo di emigrazione in Svizzera. Tre anni più tardi si spostarono nella zona industriale in Val Sinello. L’azienda non conosce crisi e nel 1998 nasce la ‘gemella’ Teknolamiere a poche centinaia di metri, specializzata in assemblaggio e lavori di precisione. Nei periodi più fiorenti la Valsinello ha superato le 150 unità lavorative. Da ieri il lungo declino è terminato lasciando l’ennesima casella vuota in una zona industriale che solo a metà aprile scorso aveva perso la Nuova Emic, con un’attività di vent’anni e 22 lavoratrici.

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