Prende il via ufficialmente venerdì, con un forum all’Istituto agrario C. Ridolfi di Scerni, l’ampio progetto di Rati (Rete degli Abruzzesi per la promozione del talento e dell’innovazione), che mira a rilanciare il territorio investendo su conoscenza e ricerca, con un'attenzione particolare alla biodiversità agricola. Un viaggio che si concluderà il 26 settembre 2014 con la Notte dei ricercatori: un incontro di studio e confronto per individuare le linee per il futuro.
Venerdì, quindi, il primo passo di questo lungo percorso con il primo forum sulla diversità agricola della provincia di Chieti: dalle 9 alle 12 ci saranno i laboratori per gli alunni della scuola agraria, dalle 12.15 alle 13.30 una sessione aperta al pubblico con Piero Sardo, presidente di Slow food biodiversità, mentre dalle 15 alle 18 il dibattito tra esperti nazionali, rappresentanti delle istituzioni e produttori. Il convegno è promosso da Rati con Gal Maiella Verde e Istituto Ridolfi, in collaborazione con Slow food Abruzzo e Molise, Legambiente Abruzzo, Cna, Coldiretti, Cia, Copagri e Confesercenti. Tanti i relatori tra cui esponenti di Regione e Provincia, ristoratori, agronomi, botanici, studiosi dell’Inea, membri di alcuni consorzi come la Costa dei Trabocchi e Il Parco nazionale della Maiella.
“Noi siamo il promotore di questo ambizioso progetto – ha spiegato Giovanni Di Fonzo, presidente di Rati – e abbiamo cominciato a costruire una rete di collaborazione con istituzioni pubbliche, università, centri di ricerca e mondo del lavoro. Di biodiversità e temi simili in Abruzzo non si parla, ma la nostra regione è in declino e le istituzioni politiche e sindacali poco si occupano di quelle che sono le linee europee per lo sviluppo, incentrate su conoscenza, ricerca e valorizzazione. Tra le macro aree importanti c’è quella del mondo rurale, su cui bisogna lavorare con un’ottica più moderna”. Così Rati, con i partner pubblici e privati che troverà, metterà a disposizione borse di studio per ricerche su temi chiave legati a questa macro area e che verranno illustrate il 26 settembre 2014. Sono già state finanziate una decina di tesi di laurea dell’Università dell’Aquila, tra cui alcune sulle energie alternative. Tra i partner finora individuati ci sono aziende industriali, quella di trasporto pubblico Sangritana, l’Università di Teramo e realtà turisticheo. È poi in fase di avvio una collaborazione con il settore dell’automotive.
“Il futuro delle zone interne si gioca sulla valorizzazione e sulla vendita delle diversità - ha spiegato Carlo Ricci del Gal Maiella Verde -. L’agricoltura è fondamentale ma in un’ottica più ampia. L’intenzione è quella di promuovere un circolo vizioso che parta dalla valorizzazione dei prodotti, per avere un’agricoltura più vivace che influirà sul paesaggio, rendendolo più attrattivo, e quindi favorendo una maggiore presenza anche turistica. Quest’ultima farà accrescere a sua volta il valore della zona e delle produzioni.
Sulla valorizzazione delle diversità, in controtendenza alla standardizzazione, Maiella Verde si muove già da tempo, come ha spiegato il presidente Tiziano Teti: “Il nostro territorio non può puntare sulla cultura intensiva, dobbiamo concentrarci sui prodotti tipici, promuovendo anche tradizioni e cultura locale”.
Un progetto quello di Rati e Maiella Verde che ha trovato l’appoggio dell’Istituto agrario, come ha sottolineato anche la preside Silvana Marcucci. C’è una visione comune, anche perché la scuola vuole investire sulla formazione di una nuova figura: una guida del gusto, una sorta di mediatore tra la produzione e il consumo, che sappia spiegare non solo i prodotto ma anche l’identità del territorio.
Il forum di venerdì dovrà quindi esser una prima tappa del viaggio a cui seguiranno altre iniziative.