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Il rombo delle moto per l'ultimo saluto a Luigi Muscariello

Stracolma la chiesa di San Paolo Apostolo al funerale del 39enne vastese morto in un incidente

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Palloncini bianchi in volo, al termine del rito funebre, ed il rombo delle moto a precederne l’inizio.

Volti rigati dalle lacrime e tanta commozione, oggi pomeriggio, nella chiesa di San Paolo Apostolo, in occasione del funerale di Luigi Muscariello, l’operaio Pilkington di 39 anni di Vasto morto a seguito delle gravi conseguenze di una brutta caduta in moto, avvenuta la mattina di Pasquetta, a poca distanza dall’abitato di Castelguidone, sulle strade dell’Alto Vastese.

Intorno a mezzogiorno l’arrivo del feretro nel sacro tempio - dall’ospedale civile ‘Santo Spirito’ di Pescara dove Muscariello era stato trasferito in eliambulanza e dove il suo cuore domenica sera ha cessato di battere – verso le 14 il raduno nel piazzale del quartiere San Paolo di amici e conoscenti, la gran parte dei quali in moto, con la sorridente immagine di Luigi (fotografato in tenuta sportiva nella zona del Monumento alla Bagnante a Vasto Marina) stampata ed appoggiata sullo sterzo dei tanti mezzi presenti, e poi il mesto corteo in direzione della chiesa. Stracolma si presentava quest’ultima, con davvero tante persone ad essersi strette all’immenso scoramento dei genitori, Lucia e Tonino, e della sorella Teresa in modo particolare.

All’interno è stato il parroco, don Gianni Sciorra, a cercare di lenire con le sue parole il dolore e la tristezza che tutti hanno potuto percepire per quest’altra esistenza prematuramente spezzata. "Caro Luigi - ha detto il sacerdote - l’incidente che ti ha visto coinvolto ha compromesso per sempre il tuo cammino, ha chiuso il sipario della tua vita qui su questa terra, ma non è la fine di tutto. Il tuo futuro si apre ad una nuova dimensione: il cielo, la vita eterna, l’incontro con Dio. Caro Luigi, la morte ha aperto le sue porte per introdurti nell’eternità, nella comunione piena con Dio. Prima e dopo la morte, al di qua e al di là della porta rimane solo ciò che è essenziale: l’amore. 'Forte come la morte è l’amore' (Ct 8,6) perché l’amore è capace di sopravvivere al mostro vorace della fine del tempo e delle cose. L’amore sarà l’unica cosa che rimarrà alla fine della nostra vita e 'sull’amore saremo giudicati', come dice San Giovanni della Croce. Le parole di Gesù siano per noi motivo di rassicurazione e di pace: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via». Caro Luigi, con questa speranza nel cuore ti affido alla misericordia celeste e chiedo alla Madonna di seguire la tua corsa, di accompagnare il tuo viaggio, di incoraggiare tutti noi nella fede in Cristo, Luce della nostra Vita, speranza che non deluderà mai!"

Tutto questo prima del sentito e rotto dai singhiozzi ricordo di quanti hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare Luigi Muscariello.

“Le persone speciali sono quelle che conosci una sola volta nella vita – si leggeva in uno striscione appeso sulla facciata di ingresso della chiesa di San Paolo – e anche se il destino ti separa da lui il cuore non potrà mai cancellare e dimenticare”. Non mancavano i compagni di squadra dell'Asd Casalese Team, formazione di Casalbordino del campionato di Terza Categoria del Vastese: "Sei il dodicesimo uomo in campo, ti vogliamo bene", la frase vergata su uno striscione esposto dai ragazzi.

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