Al momento non si è ancora al ''muro contro muro'', ma poco ci manca. La sospensione dei quattro esponenti della Margherita che prima delle elezioni comunali della scorsa primavera diedero vita alla lista civica ''Forte per Vasto'', ha aperto la discussione negli ambienti politici cittadini. Alla compattezza del gruppo vastese del partito di Rutelli (di gran lunga il più votato a Vasto all'ultima consultazione elettorale) che aveva chiesto il provvedimento di espulsione nei confronti di Giuseppe Forte, Lina Marchesani, Nicola D'Adamo ed Enzo Raspa, fa seguito un documento siglato da tre autorevoli rappresentanti della Margherita a livello abruzzese, il consigliere regionale Camillo D'Alessandro, il sindaco di Chieti Francesco Ricci ed il presidente della Provincia di Chieti, Tommaso Coletti. I tre chiariscono che il collegio dei probiviri del partito, a fronte di una richiesta di espulsione pervenuta dal gruppo vastese, ha inteso escludere la richiesta stessa e di procedere alla sola sospensione (per un periodo di otto mesi) a carico del presidente del Consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte, e per gli altri tre iscritti Nicola D'Adamo (capogruppo della lista civica), Enzo Raspa e Lina Marchesani (assessore nella Giunta comunale Lapenna). ''Tale legittima decisione - si legge nel documento - rappresenta un'occasione di riflessione necessaria a recuperare rapporti e impegni che vedano gli amici temporaneamente sospesi di nuovo attivi dentro la Margherita oggi e dentro il Partito Democratico domani. Il consenso ottenuto in più occasioni, l'amicizia e la stima dei vastesi nei confronti di Forte e del suo gruppo dimostrano chiaramente che essi rappresentano una preziosa risorsa utile e necessaria al nostro partito e alla coalizione. Auspichiamo un rapido recupero dei rapporti tra le varie componenti nell'interesse di tutti a partire dal partito, dalla coalizione e, soprattutto, per la città di Vasto''. In aperta opposizione a Forte, invece, appaiono oggi alcuni esponenti politici che lo avevano appoggiato alle elezioni, in particolare Ivo Menna ed il presidente del comitato ''Un quartiere per vivere'', Antonio Colella, che hanno chiesto le sue dimissioni dall'incarico di presidente dell'assise civica perché, a loro dire, rappresenterebbe ''un'anomalia istituzionale''.