Sono già cinquemila le firme raccolte nel Vastese per spingere i padri cappuccini di Lanciano a far tornare al convento di Sant'Antonio a San Buono padre Benedetto Ferrante, allontanato il 7 novembre scorso. In una infuocata nota il comitato di lotta, presieduto da Lino Celestino Paganelli, preannuncia che un faccia a faccia sullo spinoso argomento è in programma il 26 gennaio prossimo alle 11.30 presso la curia teatina con l'arcivescovo, Bruno Forte. Nel documento i fedeli azzardano che, tra le ipotesi dell'allontanamento dell'amato frate, ci sarebbero due battesimi ritenuti clandestini da alcuni sacerdoti. ''Altro che clandestini - si legge nella pepata nota - quei battesimi erano regolarmente autorizzati dalle deleghe delle parrocchie di riferimento dei bimbi. Padre Benedetto è un faro della religione di Cristo, non un pifferaio, come lo ha definito un prete nelle sue irriverenti omelie domenicali''.