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Nei guai per bancarotta fraudolenta, le indagini della Finanza

Tre società del Vastese nel 'mirino' e sette amministratori coinvolti nei primi mesi del 2013

a cura della redazione
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Tre società dell'area del Vastese nel 'mirino' ed un numero di sette amministratori denunciati con l'accusa di bancarotta documentale e distrattiva.

Nei primi tre mesi di questo 2013 la Guardia di Finanza della Compagnia di Vasto, su delega della locale Procura della Repubblica, ha svolto indagini in materia di reati fallimentari riguardanti società di capitali.

"L’inchiesta - viene specificato in una nota - si è concentrata su tre società del Vastese, fallite di recente, i cui amministratori sono stati denunziati per bancarotta documentale e distrattiva. Le persone denunziate sono risultate 7 ed avevano tutte ruoli di amministrazione di diritto e di fatto in seno alle tre società".

Il passivo fallimentare delle società accertato, distratto dagli amministratori, ammonta complessivamente ad € 3.962.420, di cui € 1.150.000 in denaro e € 450.000 in beni strumentali ed attrezzature varie.

Questo particolare filone di attività investigativa, sottolineano dalla sede della Compagnia vastese delle Fiamme Gialle di via Santa Lucia e dal Comando provinciale di Chieti, è il naturale proseguimento dell'attività avviata nel 2012 che ha permesso di denunziare 25 amministratori di diritto e di fatto resisi responsabili di aver sottratto complessivi € 3.048.850 dall’attivo fallimentare a danno dei creditori, a fronte di un passivo fallimentare complessivamente pari a € 11.023.200,63.

La condanna per tale tipologia di reato, viene ricordato, prevede l’applicazione della reclusione da 3 a 10 anni ed anche l’inabilitazione ad esercitare impresa o ricoprire incarichi direttivi di imprese per 10 anni.

"Fare impresa - si legge nella nota che segnala l'attività in oggetto - comporta dei rischi che possono condurre le aziende, specie in periodi di crisi come quello attuale, a stati di insolvenza che sovente determinano l’applicazione di procedure concorsuali come il fallimento. Far ricorso a procedure concorsuali, distraendo fraudolentemente la contabilita’ o beni dell’attivo patrimoniale dell’impresa non solo costituisce reato, ma anche una seria distorsione del sistema economico in cui operano le altre imprese che agiscono nella legalita’ in una condizione di svantaggio a causa della concorrenza illegale di aziende simili. In tale contesto, l’operato della Guardia di Finanza, unica polizia economico finanziaria ad avere specifiche professionalità, è fondamentale per la tutela delle imprese, del mercato e dell’economia in genere".

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