Approda in Senato la questione del progetto 'Ombrina Mare' nell'area di mare della Costa dei Trabocchi.
Il senatore vastese del Movimento 5 Stelle Gianluca Castaldi ha presentato un'Interrogazione a risposta scritta al ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Nel documento Castaldi, premette l'articolo 35 del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 (cosiddetto "Decreto Sviluppo") che ha rideterminato, nello specifico, l’oggetto della disciplina del Dlgs. 3 aprile 2006, n. 152 riguardo le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, modifiche apportate che "consentono le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare". Questa disposizione, pur non vietando le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare di tutte le concessioni antecedenti alla data del 26 agosto 2010 (data di entrata in vigore del provvedimento), contravviene, nei fatti, "ai fini di tutela ambientale dell’ecosistema, all’interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù delle leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni dell’Unione europea".
In applicazione della nuova disciplina, sottolinea Castaldi, in data 21 gennaio 2013, la commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale ha espresso un giudizio positivo di compatibilità ambientale sul progetto di coltivazione del giacimento di idrocarburi 'Ombrina Mare' evidenziando che l’area marina in cui si sviluppa il progetto è parte integrante del Parco nazionale «Costa teatina», il territorio della costa teatina, e quello dell’intera Regione, sono caratterizzati dalla presenza di tre parchi nazionali ed uno regionale e il giudizio positivo di compatibilità ambientale "mette a grave rischio ambientale fino a pregiudicare, in maniera definitiva, tutte le situazioni di particolare valore ambientale archeologico – monumentale, presenti nei territori della Regione Abruzzo, e nel territorio del Parco Nazionale “Costa Teatina”"
Anche rispetto al documento contenente la Strategia energetica nazionale, di cui la Decreto Interministeriale del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, adottato con Decreto interministeriale l’8 Marzo 2013, rileva Castaldi, sono state sollevate, in sede di consultazione sul Documento stesso, osservazioni incognite, dubbi non solo connessi alla redditività di un aumento di estrazione di idrocarburi per coprire il fabbisogno annuo del paese, ma anche sugli impatti ambientali associati alle attività di estrazione e trasporto, stoccaggio, nonché sulle accettazione delle comunità locali residenti in prossimità dei pozzi, e delle attività estrattive in generale.
Aspetto importante, per il senatore, l'opposizione della popolazione, dei movimenti, delle associazioni, degli enti locali della Regione Abruzzo che "dovrebbe indurre il ministro a prendere in considerazione l'ipotesi di una temporanea moratoria, fino alla definitiva approvazione da parte del Parlamento, della Strategia Energetica Nazionale, delle attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare. La regione Abruzzo, gli enti locali, le comunità territoriali, le realtà produttive e le associazioni sono orientate ad un sistema regionale integrato mare–montagna di sviluppo economico e sociale ecosostenibile che la presenza del Progetto Ombrina potrebbe fortemente compromettere". Dubbi, poi, sul fatto che l’autorità competente abbia eseguito quanto previsto dal comma 10 dell’art. 24 Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ovvero la pubblicazione su sito web dell’autorità competente della documentazione presentata dal proponente, ivi comprese le osservazioni, le eventuali contro deduzioni e le modifiche eventualmente apportate al progetto, ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Castaldi chiede agli organi ministeriali di chiarire se la procedura di Via sul progetto sia stata correttamente svolta ed in particolare se le modifiche degli elaborati del progetto sottoposto a Via, apportate dal proponente e pubblicate sul sito del Ministero, siano ritenute dall’autorità competente sostanziali e rilevanti per il pubblico, ai sensi dell’art.24 comma 9 bis del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152.