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'Macerie dentro e fuori', la 'lettera dal futuro' di Maurizio Natale

Letta in occasione dell'intitolazione dell'Aula Magna dell'Istituto 'Palizzi' di Vasto

a cura della redazione
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Si intitola ‘Lettera dal futuro’ ed è contenuta all’interno del libro ‘Macerie dentro e fuori’, scritto dal giornalista abruzzese Umberto Braccili e dedicato alle storie di alcuni dei ragazzi morti nei crolli del terremoto a L’Aquila, tra i quali Maurizio Natale.

Nello scritto che segue un’ideale epistola di Maurizio, riportata dalla sua fidanzata Marilisa, data L’Aquila, 6 Aprile 2019.

“Sono tornato a L’Aquila, 10 anni dopo il forte sisma che ha distrutto la città. Sono andato a pregare nella Basilica di Collemaggio, come facevo ai tempi dell’università quando non tornavo a Monteodorisio per il fine settimana. Ho passeggiato per le strade del centro. Ed in fine sono tornato in via Luigi Sturzo dove abitavo quell’anno, il mio palazzo quella notte si sbriciolò riducendosi ad un cumulo di macerie. Per fortuna in molti non dormivano in casa dopo gli allarmi dati dal comune e dalla protezione civile durante la settimana precedente, e noi studenti eravamo già a casa per le vacanze di Pasqua dato che l’università era stata chiusa anticipatamente.

Anche se L’Aquila non mi piaceva molto, vedere in tv le immagini catastrofiche dei luoghi che avevo “vissuto” con i miei compagni di università e con la mia fidanzata mi fece male, avevo molti ricordi lì. A settembre mi sono trasferito dall’università dell’Aquila perché viaggiare tutti i giorni da Vasto era troppo stancante e nel 2012 mi sono laureato. Ho trovato subito lavoro, anche se all’inizio la retribuzione non era eccezionale e lavoravo per altri, ma mi sarei ritrovato in pochi anni a dirigere cantieri miei! Nonostante il lavoro, ho continuato ad impegnarmi per il mio paese: l’Odorisiana, il comitato feste e anche l’amministrazione comunale! Mia madre è fiera di me, i suoi tanti sacrifici fatti per farmi studiare sono finalmente stati ripagati!

Il 14 settembre 2014 mi sono sposato, Don Nicola ha celebrato il mio matrimonio nel Santuario della Madonna delle Grazie. Da due anni sono diventato papà e Nico è la mia gioia, la sera non vedo l’ora di tornare a casa per giocare con lui e tra qualche mese arriverà anche una bambina ma non sappiamo ancora come chiamarla. Questa è la storia che avrei voluto raccontarvi, questa è la vita che avrei desiderato per me e per la mia famiglia, questo è quello per cui ho sempre pregato… Ma purtroppo quella notte sono morto…”  (Ing. Maurizio Natale)

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