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'I soldi non ci sono: si faccia un unico ospedale tra Vasto e Lanciano': rilanciata l'idea

L'ex consigliere comunale Nicola D'Adamo torna sulla questione dopo un recente intervento del sindaco di Atessa

a cura della redazione
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"Soldi non ce ne sono e allora, invece dei due nuovi ospedali previsti sulla carta a Vasto e Lanciano, se ne faccia uno solo, moderno ed attrezzato, a mezza strada, in Val di Sangro".

La proposta non è nuova ed a distanza di qualche tempo la rilancia l'ex consigliere comunale Nicola D'Adamo, alla luce di un recente intervento, simile nella sostanza, da parte del sindaco di Atessa Nicola Cicchitti.

Scrive Cicchitti in una lettera aperta al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi: "Si riparla di ospedale di comprensorio, anche se difficilmente ci saranno le risorse finanziarie, ma per rendere questo progetto realizzabile dobbiamo superare le logiche campanilistiche e le affezioni alle strutture storiche che la politica del passato è stata comunque capace di assicurarci, guardando al territorio come area vasta oltre i confini comunali. Condivido la visione di realizzare nella Valle del Sangro un ospedale di comprensorio che possa abbracciare un vasto territorio, ma soprattutto possa offrire una sanità d'eccellenza per i cittadini, cosa molto più importante di altre scelte di campanile.

Gli attuali ospedali non possono e non devono morire, ma possono essere riconvertiti a svolgere altre funzioni pur di carattere sanitario continuando così ad assicurare economia alle rispettive realtà cittadine. Certamente la scelta dove realizzare un nuovo ospedale non può appartenere al solito campanile, ma deve essere del territorio se condiviso, altrimenti è la Regione, nell’ambito delle prerogative di pianificazione  sanitaria, che individua la localizzazione delle strutture. Occorre un progetto più ambizioso che ampli il bacino di utenza attuale anche con quello del Vastese attraverso la realizzazione di un unico ospedale di eccellenza di 400 posti letto da individuare alla foce del Sangro a ridosso della stazione ferroviaria dove c’è spazio sufficiente per parcheggi, eliporti e sviluppo di nuova economia. Inoltre, una scelta del genere permetterebbe, grazie alle attuali infrastrutture, Fondo Valle Sangro, Ferrovia Adriatica con la sua stazione ancora da valorizzare, la Ferrovia  Sangritana e l’autostrada, facili comunicazioni.

La Regione attraverso una efficiente programmazione potrebbe predisporre trasporti pubblici integrati con il nuovo presidio ospedaliero e la stazione ferroviaria che permetterebbe una implementazione dell’economia del territorio anche dal punto di vista turistico con la costa dei trabocchi ed il futuro Campus per l’Automotive. La politica,e mi riferisco agli amministratori locali, ha il dovere di fare queste scelte, guardare lontano e offrire strutture sanitarie di eccellenza per dare risposte alla salute dei cittadini non  strumentalizzando sentimenti e campanili per ottenere consensi elettorali".

Per D'Adamo "mettendo assieme le risorse Vasto-Lanciano si riesce ad accelerare l'iter per il finanziamento della nuova struttura e abbassare i costi futuri per la gestione. Un unico grande centro ospedaliero può competere con altre strutture regionali di primo livello, non è l'ospedale comprensoriale di Vasto con pochi servizi, che si vuole costruire alle porte di San Salvo".

L'invito, al sindaco Luciano Lapenna ed ai consiglieri comunali, è di aprire un dibattito su questa proposta.

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