Dopo il disco verde al Progetto Recogen a Punta Penna della ‘Puccioni spa’, con prevista realizzazione di un impianto per la rigenerazione di una soluzione a base di acido cloridrico, si riaccende il fuoco della polemica sui piani di insediamenti di impatto nella zona industriale del porto, a ridosso dell’area protetta di Punta Aderci.
Se l’azienda manifesta la propria soddisfazione per il definitivo ‘via libera’, con segnalazione dei ritardi nelle autorizzazioni che avevano trovato posto pure nelle pagine del quotidiano economico Il Sole 24 Ore, non sono per nulla soddisfatti la realtà locale dell’associazionismo ed i partiti politici che, da tempo, puntano a preservare la zona da concretizzazioni industriali che, a loro giudizio, metterebbero in serio rischio l’ambiente locale.
A dare iniziale fuoco alle polveri un documento del Movimento 5 Stelle che ha individuato anche nel sindaco di Vasto Luciano Lapenna parte della responsabilità nello sviluppo del procedimento autorizzatorio in particolare per il Recogen a Punta Penna. “Siamo delusi e sconcertati – scrivono i rappresentanti locali del movimento di Grillo - dall'assenza del sindaco alla conferenza dei servizi tenutasi il 12 febbraio scorso che ha avallato l'ultimo parere favorevole all'iter autorizzativo. In qualità di massima autorità sanitaria il sindaco potrebbe o dovrebbe, a questo punto, bloccare l'insediamento fino a che non si abbiano dati certi sulla qualità dell'aria a Punta Penna che è considerata, secondo il piano dell'aria redatto dalla Regione Abruzzo, zona di mantenimento (cioè da tenere costantemente sotto controllo n.d.r.) e visto che manca un monitoraggio approfondito sulle emissioni da parte delle aziende già presenti”. Lapenna, da parte sua, nell’annunciare una conferenza stampa su questa vicenda per lunedì mattina in Comune, respinge le accuse: “Nessun avallo al progetto Recogen. La posizione dell'Amministrazione comunale è molto chiara e nessuno può permettersi critiche gratuite sulla difesa dell'ambiente e della costa vastese”.
Il Circolo Sante Petrocelli di Rifondazione Comunista (partito di maggioranza a Vasto) mette invece nel mirino la Regione governata dal centrodestra, parlando apertamente di territorio 'di conquista': “Quando pensiamo all’Abruzzo come Regione dei Parchi - si legge nel documento inviato agli organi di informazione - evidentemente pensiamo a una cartolina sempre più sbiadita. Già da un po’ di tempo l’Abruzzo è diventata terra di conquista da parte di investitori che puntano a realizzare impianti di forte impatto ambientale con bassa occupazione. La nostra Regione ha scelto la strada della sudditanza medievale e del provincialismo economico, grazie soprattutto a quelle istituzioni pubbliche che davanti ai poteri forti, con l’evidente avvallo della politica, piegano la schiena e si levano il cappello, intimoriti da flotte di avvocati e tecnici asserviti. L’ultimo caso clamoroso è quello del Progetto Recogen di Puccioni che ha ottenuto il parere positivo della Conferenza dei Servizi di martedì scorso, a seguito del parere positivo espresso dalla Commissione Via. Una Commissione che, in pochi mesi, ha esaminato due volte il progetto esprimendo due pareri opposti: prima un no secco e, successivamente, un parere ‘positivo con prescrizioni’. Con la stessa formula si sono comportate la Asl e Arta”.
Rifondazione torna poi ad esprimere preoccupazione per il destino dell’area di Punta Penna anche alla luce di una qualità dell’aria tutta da verificare. E, a supporto di questo, cita una recente nota del Coniv, società che gestisce il depuratore di Punta Penna, relativa ad emissioni irritanti che continuano a ripetersi in zona con disagi per la salute dei lavoratori. Lo stesso Coniv sollecita gli enti interessati (Comune, Arta, Asl, Noe dei Carabinieri, Provincia, Consorzio Industriale) ad attivarsi per arrivare ad individuare la fonte delle emissioni e ad agire con urgenza per risolvere la problematica questione.