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Si sblocca il progetto 'Recogen' della Puccioni a Punta Penna: c'è il via libera

Sarà realizzato un impianto per il recupero e la rigenerazione di una soluzione a base di acido cloridrico

a cura della redazione
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La vicenda della Puccioni s.p.a. si è conclusa positivamente per l'azienda con il superamento dell'ostruzionismo burocratico che impediva la realizzazione del progetto Recogen, risultato uno dei 6 vincitori per l'Italia del Bando Europeo "Eco innovation" perché vantaggioso per l'ambiente.

L'impianto determina il recupero e la rigenerazione di una soluzione a base di acido cloridrico. Si tratta di un rifiuto industriale oggi, purtroppo, smaltito in inceneritori o impianti di trattamento acque. Con la rigenerazione si otterranno materie prime per i fertilizzanti ed il recupero della soluzione. Il progetto risulta essere vantaggioso per l'ambiente perché evita lo smaltimento è lo fa con un processo 'non emissivo'.

«Siamo arrivati ad una positiva conclusione – ha dichiarato l’amministratore delegato Mario Puccioni ad Andrea Biondi de "Il Sole 24 ore" – ma ci siamo resi conto di quanto l’ostilità preconcetta di enti e della pubblica amministrazione possa mettere i bastoni fra le ruote». Ostacoli che all’azienda sono finora costati 112mila euro sottratti al finanziamento di 800mila euro stabilito dalla Ue. Dalla vittoria in Europa dell'11 marzo 2011 numerosi sono stati gli ostacoli burocratici che hanno impedito la realizzazione dell'impianto che comporterà nuova assunzioni.

Il calvario ha inizio nell'aprile 2012 con la bocciatura del progetto da parte del Comitato VIA a cui l'azienda, per mezzo dello studio legale degli avvocati Bracaglia-Almonti, ha subito reagito ed ottenuto giustizia con l'approvazione VIA del 5.06.2012. "Non era difficile immaginare gli ostacoli autorizzativi - spiegano gli avvocati Stefania Bracaglia e Alessandra Almonti - che il progetto avrebbe incontrato date le prescrizioni richieste (monitoraggio su fratini e gabbiani reali). Infatti, solo dopo numerosi solleciti, il 18 settembre 2012 si è avuta la prima Conferenza dei Servizi ove sono stati richiesti dall'Arta ulteriori chiarimenti alla Puccioni che, seppur forniti nei primi giorni di ottobre, non hanno sbloccato la vicenda. Intanto l'Ue ha iniziato a tagliare il finanziamento costringendo l'Azienda a diffidare la Regione Abruzzo essendo scaduti, da più di un anno, i termini autorizzativi previsti dalla legge. Le lettere di diffida hanno spinto l'Amministrazione ad occuparsi della vicenda che si è conclusa positivamente il 12 febbraio 2013 con l'approvazione del progetto, che aveva ottenuto il benestare di tutti gli enti ad eccezione del Comune di Vasto che - concludono gli avvocati Bracaglia e Almonti - ha sollevato obiezioni inconferenti".

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