L’Amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, è indagato per corruzione internazionale nell’ambito dell’inchiesta su una presunta maxitangente da quasi 200milioni di euro per gli appalti Saipem in Algeria. Il nome di Scaroni in qualche modo è legato anche alla nostra terra: è stato infatti manager alla Siv, attuale Pilkington, e proprio l’anno scorso ha ricevuto riconoscimenti in due centri della zona.
Ad agosto, infatti, dal Comune di Cupello ha ricevuto la cittadinanza onoraria mentre a Vasto gli è stato consegnato il premio ‘Silvio Petroro 2012’ dalla locale associazione Pro Emigranti.
In quell’occasione fu organizzata una cerimonia a Palazzo D’Avalos con rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo dell’informazione. Ci fu anche un animato dibattito sui temi dell’economia, dell’approvvigionamento energetico e del lavoro.
La decisione di assegnare i due riconoscimenti a Scaroni non era stata accolta da tutti positivamente, diverse erano stare le critiche mosse da studiosi, cittadini e associazioni ambientaliste.
Gli investigatori della Guardia di Finanza stanno perquisendo la sua casa a Roma, la sede dell'Eni a San Donato Milanese e gli uffici di Saipem. «Siamo totalmente estranei»: è quanto dichiarato da Scaroni all'Ansa, con riferimento all'inchiesta per corruzione. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa, l’ad di Eni avrebbe incontrato a Parigi un intermediario di una società di Hong Kong, società che avrebbe fatto da collettore delle tangenti destinate a funzionari pubblici algerini per gli appalti Saipem.