L'attività delle forze dell'ordine sul fronte della lotta all'uso e allo spaccio di droga non si ferma. In questi ultimi due mesi si sono susseguite notizie di sequestri ed arresti, ma contemporaneamente, dal fronte scientifico, giungono nuove, confortanti notizie riguardo l'uso di cannabinoidi per terapie mediche, a cui molti malati ricorrono per curarsi al fine di risollevarsi da situazioni di grave sofferenza.
Sulla rete è possibile documentarsi riguardo l’uso terapeutico dei cannabinoidi su portali specializzati online dove leggere informazioni e dove poter inoltre acquistare legalmente semi di marijuana, anche di tipo autofiorente; è possibile visitarne uno qui.
Sono tanti gli episodi che con maggior frequenza accadono nella nostra città e che hanno come oggetto il mondo della droga. Alcuni esempi per rinfrescare la memoria: il 28 gennaio scorso i Carabinieri di Vasto hanno fermato un uomo di 34 anni accusato di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti, durante un normale controllo in centro. Insospettiti dal nervoso comportamento dei due uomini all'interno della Fiat appena fermata, i militari hanno effettuato ulteriori controlli, rinvenendo così ben 11 grammi di cocaina nascosta in dosi già pronte nelle scarpe di uno dei due sospetti. Una decina di giorni prima, è stato sgominato il “supermercato della droga” nel quartiere San Paolo, grazie ad un blitz effettuato dalla Polizia di Stato. Durante le festività natalizie invece, un minorenne è stato fermato sul lungomare Cristoforo Colombo a San Salvo, perché trovato in possesso di droghe leggere destinate allo spaccio, nonché di un bilancino di precisione.
E se allarghiamo il quadro delle notizie anche solo a quelle provinciali, la lista diventa sempre più fitta. Infatti, il 31 gennaio un nuovo arresto ha fatto scalpore a Chieti, precisamente a Roccamontepiano, dove a finire in manette è stato un pregiudicato di 21 anni, dalle cui tasche i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Chieti hanno recuperato ben 17 involucri contenenti 13 grammi e mezzo di marijuana e 450 euro in contanti, che si presume derivino dall'attività di spaccio. Il giovane pusher è oggi detenuto ai domiciliari.
Che molti giovani siano dediti allo spaccio di droga, al momento è purtroppo un dato di fatto; Carlo Giovanardi, già sottosegretario con delega per la lotta alla droga e “co-ideatore” della legge a cui dà il nome, ha commentato recentemente le note vicende di Stefano Cucchi, un altro giovane, meno fortunato, che alcuni anni fa in carcere ha perso tragicamente la sua vita: «Stefano Cucchi era in carcere perché era uno spacciatore abituale. Poveretto, è morto, e la verità verrà fuori, soprattutto perchè pesava 42 chili. La droga ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente…E poi il fatto che in cinque giorni sia peggiorato…Certo, bisogna vedere come i medici l’hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così».
Parole che sono state criticate da più parti, e che risuonano in antitesi con gli effetti talvolta assai negativi causati proprio dalla Fini-Giovanardi, senza la quale, taluni sostengono, lo stesso Cucchi sarebbe ancora vivo. Proprio in questi giorni, tra l’altro, la Corte di Cassazione si è pronunciata su un’interpretazione della legge stessa. Il lento avanzare della regolamentazione e della consapevolezza anche in Italia riguardo l'uso di certe sostanze stupefacenti è un dato di fatto; sul controverso uso della marijuana, però, esiste quantomeno un percorso verso una maggiore chiarezza e un disciplinamento risolutore. Infatti, dopo la posizione assunta dalla Regione Marche, che segue a Toscana, Puglia, Veneto e Friuli, anche l'Emilia Romagna si è fatta avanti: in maggio si voterà per l’approvazione dei farmaci cannabinoidi.
Sono oggi tantissimi gli studi sulla canapa che demarcano le proprietà curative dei semi di marijuana per uso terapeutico, i quali danno valore alla testimonianza di chi, grazie alla marijuana, è guarito o ha migliorato la sua vita in una condizione di estrema sofferenza causata da una malattia cronica.
Addirittura una delle più recenti scoperte in ambito di ricerca scientifica, condotta dal dott. Donald Tashkin, dell' Università di Los Angeles, ha dimostrato come l'incidenza del cancro al polmone in chi fuma cannabis sia inferiore rispetto a quelle delle persone che non fumano assolutamente. Tra i composti (più di 421) individuati nella pianta della cannabis molti posseggono significative proprietà antitumorali anche a basse dosi, fornendo un effetto antiproliferante, antiangiogenesi, antimetastasi e apoptotico.
E’ forse arrivato il momento di pensare ad una legalizzazione delle droghe leggere come è stato fatto in altri Paesi?