La parola d'ordine, purtroppo, è preoccupazione. Sono sempre più cupe le nubi all'orizzonte per la Denso di piana Sant'Angelo a San Salvo. Anche l'ultimo vertice, tra dirigenti aziendali e sindacati, ha confermato l'orientamento della proprietà nipponica ad andare avanti nel progetto di consistente ridimensionamento del sito produttivo sansalvese. La cassa integrazione ordinaria per iniziali tredici settimane, che interesserà cinquecento lavoratori a partire dal prossimo 5 febbraio, non sembra lasciare margini di buone prospettive per lo stabilimento metalmeccanico sempre più pressato da una pesante situazione di perdita che, secondo i vertici aziendali, non lascerebbe percorrere altre strade diverse da quelle del taglio e della riduzione di personale. ''Dire che siamo preoccupati è dire poco - commenta a tal riguardo il sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese - La decisione della Denso di ricorrere alla cassa integrazione suona come un campanello d'allarme. Per questa ragione le istituzioni devono fare fronte comune, assieme ai lavoratori ed ai sindacati, per scongiurare il rischio peggiore: il ridimensionamento dello stabilimento che sarebbe una sciagura per l'economia ed il futuro dell'intero territorio''. Un problema complesso e sentito e verso il quale l'attenzione e l'interesse dovrà essere il massimo, a tutti i livelli. ''Per il prossimo 20 gennaio, all'indomani della prossima riunione tra Denso e sindacati - aggiunge Marchese - indirò una pubblica assemblea in municipio alla presenza delle forze sociali, dei sindacati, dei sindaci del comprensorio, dei consiglieri e assessori provinciali e regionali, dei parlamentari abruzzesi e di tutti i consiglieri comunali ed amministratori di San Salvo per mettere in campo le nostre energie a tutela dello stabilimento. L'obiettivo prioritario è salvare il sito - conclude il sindaco - perché soltanto con un piano industriale che punti all'implementazione di progetti ed idee si potrà garantire una prosecuzione delle attività produttive nella fabbrica di piana Sant'Angelo. Con questa assemblea vogliamo far sentire ai lavoratori la stretta vicinanza ed il coinvolgimento diretto delle istituzioni ad un progetto di salvaguardia della produzione sul nostro territorio''. La vertenza Denso è seguita con preoccupazione anche a Vasto. ''Occorre - dichiara il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Forte- che la classe politica dirigente, a tutti i livelli, faccia sentire la propria voce chiamando ad un tavolo di confronto la direzione della società nipponica''. Nel suo intervento Forte ricorda come, nel momento in cui la Magneti Marelli vendeva alla Denso lo stabilimento di San Salvo, ''non vi fu quello scatto di orgoglio che avrebbe dovuto caratterizzare l'atteggiamento di una classe politica che si è fatta scivolare sulla pelle la questione come se nulla di nuovo fosse avvenuto da queste parti. La riduzione di 700 dipendenti dello stabilimento in soli 7 anni deve far riflettere ed indurre tutti alla mobilitazione. La cassa integrazione - ha concluso Forte - non è la panacea per i problemi della Denso. Se vogliamo evitare ulteriori brutte sorprese sarà bene che Governo, Regione, Provincia ed amministrazioni locali facciano sentire la loro voce chiedendo alla proprietà di rivedere i propri piani. Non è pensabile di trasformare lo stabilimento di Piana Sant'Angelo in un magazzino di stoccaggio, mentre gli azionisti approvano investimenti da realizzare in altri stabilimenti fuori dal territorio italiano''.