Scatterà dal prossimo 5 febbraio ed interesserà 500 lavoratori il provvedimento di cassa integrazione guadagni alla Denso. L'orientamento - una misura alternativa agli esuberi individuati dalla dirigenza dell'azienda metalmeccanica giapponese per far fronte alle gravi perdite di gestione - è emerso nel corso della lunga riunione tenutasi oggi presso la sede dell'Assoindustria della Provincia di Chieti a Vasto, tra i delegati della Rsu di stabilimento ed i rappresentanti della proprietà . Provvedimento che comunque ripropone, in tutta la sua evidenza, quella che è la sempre difficile e delicata situazione all'interno del sito di piana Sant'Angelo a San Salvo. ''L'adozione di misure alternative ai licenziamenti era il punto di partenza che chiedevamo all'azienda in questa fase della dura vertenza'', ha commentato il segretario provinciale della Fiom-Cgil, Mario Codagnone. ''Per il futuro dell'azienda - ha ribadito - le organizzazioni sindacali sono interessate al risanamento ma non con l'utilizzo delle ricette dei tagli dei posti di lavoro bensì con un forte segnale di discontinuità con il passato''. Il sindacato ha riproposto all'azienda di percorrere una strada diversa, su obiettivi chiari e condivisi di efficienza, investimenti e sviluppo. ''A breve si devono produrre idee, progetti e prospettive industriali che integrino e migliorino l'attuale piano, servono maggiori volumi e nuovi prodotti da costruire a San Salvo - ha continuato Codagnone - e nel frattempo nessun lavoratore deve essere licenziato utilizzando invece gli strumenti alternativi''. Le parti si sono ora date un nuovo appuntamento di confronto, sempre all'Assindustria di Vasto il prossimo 19 gennaio. In questa fase non mancheranno nuovi vertici della Rsu con il coinvolgimento diretto delle maestranze, attraverso le assemblee di fabbrica, in questa sempre spinosa vertenza. Prospettive indubbiamente poco incoraggianti per un'azienda che dal 1999 ad oggi è passata da 2.100 a 1.400 lavoratori con ulteriori e purtroppo concreti rischi per il futuro occupazionale che incombono su 500 di essi per una critica situazione di bilancio (perdite per quasi 25 milioni di euro) che sta sempre più compromettendo la tenuta dell'insediamento metalmeccanico sansalvese con la manifesta volontà degli azionisti della multinazionale nipponica a non voler più investire a San Salvo. ''La situazione è fortemente critica e difficile da risolvere - conclude Codagnone - in questo mese ci aspetta una trattativa complicata e durissima. Serve l'unità dei lavoratori, del sindacato e delle istituzioni per dare un futuro alla Denso di San Salvo sul piano produttivo ed occupazionale''.