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Verifiche per la chiazza in mare e prime rassicurazioni dalla Direzione Marittima

La segnalazione di uno sversamento partita dalla stessa società che gestisce l'impianto Rospo Mare

a cura della redazione
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Le operazioni di messa in sicurezza, nell'area della piattaforma Rospo Mare, al confine tra Molise e Abruzzo, vanno avanti, come confermano dalla Edison, titolare della piattaforma. E' stata la stessa Edison ad allertare la Direzione Marittima di Abruzzo e Molise per la chiazza notata in acqua.

Secondo il responsabile Stefano Amoroso si è trattato di una "emergenza precauzionale in seguito all'avvistamento di una presunta macchia sulla superficie del mare avvenuta ieri sera intorno alle 22". Sia per le condizioni atmosferiche che per la scarsità della luce la Edison non esclude che si possa essere trattato anche di altro poiché al momento "si sta cercando di individuare la macchia che al momento sembra scomparsa". Pare di capire, dunque, che non vi è ancora certezza dell’effettivo sversamento, viene evidenziato sul sito www.primadanoi.it.

Ad ogni modo secondo la segnalazione si dovrebbe parlare di una fuoriuscita molto contenuta di circa «20 metri per 60 pari a circa 1000 litri», vista dall'alto poco più di un puntino. Le verifiche tuttavia sono in corso ed anche la ditta attende aggiornamenti dalle unità a mare e in aria che stanno perlustrando la zona. Gli impianti di estrazione sono stati pracauzionalmente bloccati.

Né i sommozzatori, né il sorvolo con i mezzi aerei hanno rilevato altre chiazze di greggio nei paraggi della piattaforma per l'estrazione del petrolio Rospo Mare a largo della costa tra Termoli e Vasto. Questo riferisce il capitano di vascello, Luciano Pozzolano, al vertice della Direzione Marittima Guardia Costiera di Abruzzo e Molise. Le verifiche che proseguono interrotte dall'alba si sono spinte perfino alle Isole Tremiti: sembra prendere piede l'ipotesi che lo sversamento che ha prodotto l'allarme della nottata possa essere dipeso o dalle condotte di pompaggio o dalla nave appoggio stessa nell'area della piattaforma. Secondo quanto riferisce Pozzolano, ora in superficie, forse per naturale evaporazione dei fumi, non ci sono segni di presenze di petrolio, ma solo con l'arrivo del piccolo scafo per le ricognizioni sul fondo marino sarà possibile verificare se il petrolio si è posato sul fondo.

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