Dall'accusa di tentato omicidio a quella di lesioni volontarie provocate per un eccesso colposo in legittima difesa. Cambia completamente scenario il fatto di sangue avvenuto mercoledì notte a Casalbordino e per il quale inizialmente finito in manette un trentaduenne del posto, Maurizio Scampoli. Questa mattina il giovane operaio, assistito dall'avvocato Giovanni Cerella, è comparso davanti al Gip del Tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, per la convalida dell'arresto eseguito poche decine di minuti dopo il fatto dagli agenti del Commissariato di Polizia di Vasto e dai Carabinieri della stazione di Casalbordino. Il pm Vincenzo Colantonio della Procura della Repubblica vastese aveva chiesto la conferma delle accuse e del provvedimento di custodia cautelare in carcere per Scampoli, ma il giudice, dopo aver valutato l'accaduto, ne ha disposto la scarcerazione riconoscendo, a suo carico, il solo addebito delle lesioni. Secondo la ricostruzione della difesa, avvallata dal provvedimento del Gip, Scampoli e Giuseppe Manes, 34 anni di Villalfonsina - ferito nell'episodio - si sono dati appuntamento mercoledì a tarda ora, nelle vicinanze del cimitero di Casalbordino, per questioni di natura economica. Scampoli, che vanterebbe un debito con Manes, avrebbe chiesto di dilatare i tempi di pagamento a fine mese, ed il disaccordo di quest'ultimo avrebbe generato una colluttazione nella quale, per difendersi, l'uomo avrebbe - secondo l'avvocato Cerella dopo essere stato colpito con un pugno al volto - estratto un taglierino utilizzato a lavoro ferendo l'altro ragazzo, prima al volto e poi al torace. Ferite che sono state successivamente medicate all'ospedale ''San Pio'' da Pietrelcina di Vasto. Ad intervenire per primo in soccorso di Manes e ad allertare la Polizia era stato un cognato del ferito. Le condizioni di quest'ultimo, intanto, sono per fortuna nettamente migliorate.