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Assalto al portavalori e sviluppi giudiziari per i due fermati: scena muta del sospetto basista

In Tribunale a Vasto la convalida del fermo di un 32enne di San Salvo. In carcere a Campobasso uno dei presunti rapinatori

a cura della redazione
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A doppio filo, sul piano giudiziario, la fase successiva all'assalto al portavalori avvenuto sul tratto vastese dell'A14 venerdì con la rapina armata compiuta da un commando di almeno sette, otto persone.

Due i fermi operati: uno in zona, nel Vastese, di un uomo di San Salvo sospettato di essere il basista locale della banda che ha messo a segno il colpo, l'altro in Molise, dove bloccata una delle persone ritenute facenti parte del sodalizio criminale entrato in azione.

Stamane, davanti al Gip del Tribunale di Vasto, è comparso Simone De Gregorio, 32 anni, di San Salvo. L'uomo, assistito dall'avvocato Antonello Cerella del locale Foro, si è avvalso della facoltà di non rispondere e per ora resta in carcere. Nei suoi confronti le ipotesi di reato sono di rapina a mano armata in concorso e favoreggiamento. A Campobasso si trova ristretto, invece, nel locale istituto di pena, Vincenzo Costantino, 40 anni di Cerignola, bloccato dai Carabinieri di Trivento a qualche ora di distanza dalla fuga nelle campagne dell'area della Trignina di un terzetto che era stato intercettato sull'arteria nazionale a bordo di un furgone sul quale poi ritrovata parte consistente del bottino della rapina (una somma di 220.000 euro in contanti) e varie armi. Quest'ultimo è accusato di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.

Le indagini sull'assalto al portavalori, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vasto con il coinvolgimento di Polizia e Carabinieri, proseguono. All'appello mancano gli altri componenti del commando rapinatore, fuggiti a bordo di un'Alfa '75', ed una somma di più di 300.000 euro in denaro contante, frutto dello spettacolare raid portato a compimento intorno alle 8.15 di venerdì mattina, in zona Sant'Antonio Abate, sulla corsia meridionale dell'autostrada, tra i caselli di Vasto Nord e Vasto Sud, a danni di un mezzo della società 'Aquila' di Ortona, con tre guardie giurate a bordo, che doveva rifornire soldi a banche del Molise.

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