''Giustizia non è stata fatta. Questa mattina alle ore 04.04 è sta eseguita la sentenza di condanna a morte per Saddam Hussein, pronunciata da un tribunale iracheno. La notizia e le terribili immagini televisive degli istanti che hanno preceduto l'impiccagione, ci hanno convinto ancora di più che la pena di morte è una sentenza drammatica e disumana, ormai lontana dai sentimenti dei popoli europei al di là dei crimini che si vogliono punire. La scellerata guerra irachena, che nelle intenzioni degli angloamaericani avrebbe dovuto addirittura ''esportare la democrazia'', non è riuscita neppure ad eliminare dai codici di quello sfortunato paese la condanna a morte. ''Polis'', il Laboratorio politico-culturale per la costruzione del Partito democratico, ribadisce la più ferma e convinta contrarietà alla pena di morte e sottolinea la pericolosità di una ripresa massiccia del terrorismo con la morte di Saddam che sarà sfruttata dai suoi seguaci per glorificarne la memoria e intensificare le azioni dimostrative contro gli occidentali''.