Chi ha ucciso Emidio Del Vecchio e sua moglie Adele Tumini lo ha fatto con odio e una violenza inaudita. Lo testimonia l’autopsia che ha permesso di “leggere” quanto è accaduto sabato pomeriggio nella casa di via Anghella a Vasto.
L’assassino ha colpito con una sessantina di coltellate Adele Tumini uccisa con il marito Emidio Del Vecchio. Lo ha stabilito l’autopsia durata sette ore effettuata dall’anatomopatologo Pietro Falco, direttore del servizio di medicina legale dell’Asl Lanciano-Vasto-Chieti, nell’obitorio dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto.
L’assassino ha scatenato la sua rabbia soprattutto sulla donna che presentava ferite sia frontalmente e sia sulla schiena, con i colpi mortali che hanno prodotto profonde lacerazioni cardiovascolari polmonari. L’anziana, a differenza del marito, deve aver fatto resistenza tanto da presentare segni di difesa sulle mani con cui ha provato a parare i colpi.
Il figlio della coppia, Marco Del Vecchio, attualmente in stato di fermo in carcere a Torre Sinello e unico indagato, avrebbe sferrato oltre cento coltellate per poi nascondere i cadaveri, dopo aver pulito per bene la scena del delitto, sotto il suo letto. La morte è sopraggiunta pressoché in maniera immediata perché l’arma usata dall’assassino ha raggiunto parti vitali. Al momento non è ancora possibile stabilire l’ora esatta del decesso della coppia tanto che Falco avrebbe chiesto la possibilità di effettuare ulteriori riscontri. Il medico legale ha già riferito al pm Enrica Medori, titolare dell’inchiesta, i riscontri sulla compatibilità dell’arma, un coltello a lama lunga, sequestrato dai Carabinieri. Potrebbe anche essere quello che Del Vecchio portava con sé quando è stato fermato domenica mattina nel centro di Vasto dai militari.
Sul piano procedurale continua l’attività della Procura. Domani alle 11 il Gip del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi, si recherà nella casa circondariale dove procederà alla convalida del fermo di Marco Del Vecchio, alla presenza dell’avvocato difensore Raffaele Giacomucci, che mantiene il più stretto riserbo in attesa di conoscere gli elementi in possesso degli investigatori.
Nella foto il medico legale Pietro Falco all’ingresso dell’ospedale di Vasto intervistato dalla giornalista Rai Roberta Mancinelli