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Verso le primarie nazionali del centrosinistra, Rosy Bindi a Vasto: 'Ci candidiamo alla guida del Paese'

Incontro al 'Corso' a sostegno della candidatura del segretario del Pd Bersani

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Mancavano i 'rottamatori', per ovvi motivi, per il resto i vertici locali, provinciali e regionali del Partito Democratico ieri sera hanno accolto compatti presso il Multisala del Corso l'onorevole Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea Nazionale del Pd, a Vasto per sponsorizzare la candidatura di Pier Luigi Bersani alle primarie del centrosinistra di domenica 25 novembre.


"Lei ci porta bene - ha scherzato il sindaco Lapenna - perché è venuta a Vasto a sostenermi alle elezioni amministrative e abbiamo vinto, quindi sono sicuro che andrà bene anche alle primarie".


Prima dell'intervento dell'onorevole Bindi, il saluto di Maria Amato che ha voluto esprimere "ammirazione per una donna che riesce ad essere sempre competitiva, senza bisogno di quote rosa". Anche il segretario cittadino Antonio Del Casale  ha colto l'occasione per ribadire il suo appoggio alla candidatura di Pierluigi Bersani e la stima nei confronti dell'ospite della serata.


"Queste - ha precisato subito l'onorevole Bindi, iniziando il suo intervento - sono primarie vere, le prime dall'esito incerto. Ci sono candidati con idee e programmi diversi, ma pur nelle differenze sappiamo che la nostra forza è il confronto costruttivo, anche vivace e acceso in certi momenti, che però punta all'unità di un centrosinistra che non solo vuole vincere le prossime politiche, ma vuole governare per tutto il mandato".


"Noi scegliamo Bersani - ha proseguito Rosy Bindi - non solo per le sue doti, per la sua esperienza, per averlo visto all'opera come ministro o per essere stato il presidente di una delle regioni meglio governate d'Italia; lo scegliamo perché attraverso il segretario, candidiamo tutto il Pd alla guida del paese, non solo una parte".


A seguire una riflessione sullo "stato di salute" della politica in Italia, stato che preoccupa l'onorevole Bindi, soprattutto per le derive demagogiche e populiste che la crisi della politica sta generando: "La politica non è l'arte della ricerca del consenso attraverso la protesta o il disfattismo, la politica deve ricevere consensi dalle risposte concrete che dà ai problemi della collettività".


Passaggio obbligato, naturalmente, su Renzi, mai nominato, ma certamente presente nei ragionamenti dell'onorevole Bindi: "Guardate i nostri segretari locali, i nostri sindaci, i nostri eletti, sono la dimostrazione che il PD è un partito che sa rinnovarsi senza guerre generazionali. So di essere in una certa 'lista nera', ma le mie candidature sono state sempre richieste dal partito e non avrei nessun problema  a farmi da parte, ma deve essere lo stesso il partito a chiedermelo, di certo non può farlo una persona" .


Per quanto riguarda invece l'appoggio del Pd al governo Monti, l'onorevole Bindi non nasconde una certa insofferenza: "Abbiamo dovuto votare anche provvedimenti che non ci piacevano, ma siamo grati a Monti per aver ridato dignità al nostro Paese, dopo che l'Europa ci ha chiesto enormi sacrifici perché non si fidava più del governo italiano. Gli siamo grati perché non ci dobbiamo più vergognare del nostro Presidente del Consiglio. È ingiusto prendersela con il dottore che somministra una medicina amara, bisognerebbe prendersela con chi ha infettato il nostro Paese. In ogni caso, così come riconosciamo la necessità di questo passaggio, sappiamo riconoscerne anche i limiti che abbiamo intenzione di superare una volta al governo, a cominciare dai tagli lineari imposti: non siamo disposti a rinunciare in nome della crisi a uno sviluppo basato sullo stato sociale".


Infine un augurio: "Vi auguro di vivere queste settimane con passione e convinzione, tenendo ben presente i problemi del paese, senza lasciar spazio ai vari diversivi, nella consapevolezza che per servire il nostro Paese dobbiamo essere forti".

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