Sms, telefonate, appostamenti sotto casa, inseguimenti nei locali, scenate davanti agli amici: così un giovane di 19 anni di Vasto, già gravato di alcuni episodi precedenti di contestazione di svariati reati, aveva reso la vita impossibile alla sua ex fidanzata, tanto da costringerla ad evitare di uscire sola di casa, per non correre pericoli.
Dopo un anno senza pace la giovane studentessa vastese, ancora minore, ha trovato il coraggio di raccontare l’accaduto alla Polizia e, alla fine, è scaturita una denuncia per stalking.
A parlare di un ennesimo caso di violenza, psicologica principalmente, ma anche fisica in alcuni passaggi, è il dirigente del Commissariato di Vasto, il vice questore Cesare Ciammaichella. "Tutto è cominciato nel novembre dello scorso anno, quando la giovane ha deciso di interrompere la relazione con il ragazzo, perché troppo possessivo e geloso. Lui, non accettando la situazione, ha iniziato a tempestarla in ogni modo", racconta. Da qui tutta una serie di atti persecutori, che hanno trasformato la vita della giovane in un vero e proprio incubo. "Seguiva tutti gli spostamenti della ex - dice ancora - faceva in modo di incontrarla per poi insultarla pesantemente, la tormentava con 'visite a sorpresa' rendendole la vita impossibile. In un episodio, mentre la ragazza era a casa di una amica, lo stalker l’aveva raggiunta e aveva minacciato di sfondare il portone dell’abitazione se non fosse scesa a parlare con lui. Al rifiuto della ragazza si era vendicato nascondendole il ciclomotore in una strada adiacente. In un'altra occasione le si era avvicinato e le aveva sputato addosso poi, non contento, le aveva sottratto il casco e l’aveva gettato in un cassonetto dell’immondizia. Quando aveva appreso che la vittima stava frequentando un altro ragazzo, aveva fatto in modo di rintracciarlo e poi l’aveva minacciato di stare lontano dalla sua ex o gliela avrebbe fatta pagare, costringendolo ad interrompere ogni tipo di contatto". Era arrivato perfino alle violenze fisiche, con un'aggressione che aveva costretto la ragazza a ricorrere alle cure del pronto soccorso del 'San Pio'. "La ragazza - rimarca Ciammaichella - era arrivata a rinchiudersi in casa e per paura di incontrare il suo persecutore aveva deciso di non frequentare più la scuola. Fortunatamente la vicinanza della famiglia e degli amici l’hanno convinta a denunciare il fatto".
Le indagini del Commissariato di Vasto hanno evidenziato la pericolosità del ragazzo, S.P., di origini partenopee ma residente a Vasto. L'Autorità Giudiziaria dovrà valuterà l’opportunità di adottare nei suoi confronti idonei provvedimenti con la possibile applicazione di misure coercitive.