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FUTURO DENSO, FIBRILLAZIONI A SINISTRA

a cura della redazione
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''Le parole di Arnaldo Mariotti dimostrano come la sinistra italiana abbia ormai definitivamente perso i valori socialdemocratici a cui faceva riferimento. Il dibattito sulla creazione del Partito Democratico e l'ingegneria politica nostrana hanno inventato nuove e barbariche definizioni per questa nuova sinistra che ama nuovi termini come ''riformista'' e ''social-liberale. Ma il nodo insoluto rimane lì: qual è il ruolo essenziale dell'impresa?''. Inizia così un lungo ed articolato intervento dei responsabili di zona del coordinamento di Rifondazione Comunista, Marilisa Spalatino e Donatello D'Arcangelo, prendendo spunto da un'intervista dell'on. Arnaldo Mariotti sull'attuale situazione della Denso e sul rischio di ulteriori esuberi. ''Secondo questi nuovi riformisti - dicono Spalatino e D'Arcangelo riferendosi al ruolo dell'impresa - è prettamente economico. Noi di Rifondazione e la nostra stessa Costituzione Italiana pensiamo che la funzione primaria dell'impresa sia sociale. E' chiaro che se Mariotti attribuisce all'impresa un ruolo economico può giustificare i licenziamenti previsti alla Denso e la più generale deindustrializzazione dell'indotto (citiamo testualmente ''con 12 milioni di debiti qualsiasi imprenditore è legittimato a 'correre ai ripari''') non tenendo presente che dietro a quei 400 numeri ci sono volti e famiglie. Rifondazione Comunista ritiene, invece, che l'impresa debba essere esercitata da parte di chi ne detiene la proprietà o la gestione amministrandola responsabilmente al fine di assolvere ad un più alto compito che è quello della produzione della ricchezza per sé e per chi materialmente, con il proprio lavoro, contribuisce a produrla. 'Correre ai ripari', perciò, non deve equivalere a 'licenziare' se la situazione amara della Denso è stata causata dalla scelta aziendale di importare prodotti finiti dall'estero con gli esorbitanti costi di trasporto e le derivanti notevoli calate di produzione dello stabilimento di Piana Sant'Angelo. E' davvero inquietante che davanti a tali responsabilità, che sono solo dell'azienda, Mariotti colpevolizzi gli operai tacciandoli di assenteismo e tentando di ammansire i sindacati, invocando comprensione per le dure scelte che la Denso è chiamata a fare prossimamente''. Il coordinamento di zona di Rifondazione Comunista ritiene inaccettabile e vergognoso questo atteggiamento e sostiene la lotta disperata dei lavoratori contro questa politica aziendale giustificata dalla nostra politica locale. ''Noi non pretendiamo di dare consigli ai sindacalisti - concludono i due esponenti locali di Rifondazione - ognuno ha il suo compito ma davanti agli obiettivi ormai palesi dell'azienda di delocalizzare le aree produttive, come partito dei lavoratori, non possiamo che incitare operai, Rsu e sindacati tutti di restare uniti, facendo appello anche al buon senso degli interinali. Nel frattempo ci auguriamo che Mariotti abbia la decenza di dimostrare chiaramente da che parte sta e poi venga davanti ai cancelli della Denso, quando facciamo picchetto alle 4 del mattino a dircelo, dica in faccia a 400 lavoratori che è un inconveniente del sistema neoliberista che loro debbano andarsene a casa!''.
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