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Tanti dubbi e poche certezze sul futuro dello stabilimento e lo sciopero alla Pilkington raddoppia

Gestione della crisi e piani carenti per il sito vetrario di Piana Sant'Angelo: il 14 novembre braccia incrociate

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La Filctem-Cgil aderisce allo sciopero generale del 14 novembre e raddoppia. Alle 4 ore di protesta nazionale proclamate dalla Cgil nazionale – in risposta alla giornata di mobilitazione della confederazione europea dei sindacati – se ne aggiungeranno altre 4 per esprimere il proprio dissenso nei confronti della dirigenza dello stabilimento. 

 

Il 14 novembre le braccia resteranno incrociate per l’assenza di un piano certo dell’azienda per i prossimi anni. Nel 'mirino' l’uso passivo dei contratti di solidarietà al quale non viene contrapposto nessun investimento per uscire dalla crisi, come accaduto nella vicina Denso. Di questo si parlerà nell’incontro urgente chiesto alla dirigenza.

 

Intanto, i Cobas tornano a denunciare una differenza di trattamento nella gestione della crisi. Nessun taglio avrebbe coinvolto, infatti, i dirigenti e i loro benefici. Lo conferma anche il segretario provinciale Domenico Ranieri: «Non è giusto che alla Pilkington si faccia una disparità di trattamento tra gli operai costretti a restare a casa per settimane e i quadri e gli impiegati, che invece si fermano solo per 3-4 giorni scegliendo quando non lavorare». I Cobas non hanno firmato l’accordo sui contratti di solidarietà e non sono invitati ai tavoli di confronto sulla crisi. Ranieri sospetta che dietro ci sia la mano delle altre sigle: «Siamo esclusi dalle riunioni e c’è lo zampino dei sindacati confederali. Partecipando dimostreremmo di avere le nostre proposte».

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