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Il 'caso Psi', Cerulli: 'La questione non venga ridotta ad una sorta di uomini e donne in salsa vastese'

L'analisi dell'ex assessore: 'Due pesi e due misure sempre in danno del nostro partito'

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"Il caso Psi? Non vorrei che la questione venisse ridotta ad una sorta di “Uomini e donne in salsa vastese””.

 

Ha le idee chiare Rocco Cerulli, già esponente del Partito Socialista Italiano ed assessore nella prima Amministrazione Lapenna. Un politico che, da tempo, ha deciso di fare un passo indietro, ma che non per questo ha cessato di interessarsi a quello che succede in città. E, del resto, come non intervenire dopo le polemiche scatenatesi alle richieste avanzate dal suo partito (riduzione del numero di assessori, attuazione del programma elettorale, ingresso in Giunta) dopo la costituzione del gruppo socialista in Consiglio comunale? Gruppo del quale, in verità, oggi fanno parte due consiglieri usciti da altri gruppi. “Credo sia necessario leggere sotto una luce diversa un dibattito che rischia di presentarsi come uno scontro tra chi vorrebbe difendere le poltrone e chi ne vorrebbe di nuove. Non è così – premette Cerulli - Ho trovato davvero prive di logica argomentazioni come 'i socialisti non hanno presentato una lista e ora pretendono un assessore!'. Mi sembra che si facciano due pesi e due misure”.

 

E per spiegare la posizione del Psi, Cerulli attinge un passato poi non cosi’ lontano, il 2009, quando era stato proprio il Psi, a causa del passaggio al Pd del suo unico consigliere comunale, a dover rinunciare all’assessorato: “Per amore della verità – riprende Cerulli - vorrei ricordare che, 6 anni fa, i Socialisti furono i primi ad indicare in Lapenna il candidato sindaco per il centrosinistra, presentarono una propria lista chiamata Rosa nel Pugno ed elessero consigliere Rocco Cerulli. Per accordi antecedenti le elezioni – spiega l’ex esponente politico - Ds, Margherita. IdV, Rc, Rosa nel Pugno, decisero che, in caso di vittoria, tutti i partiti della coalizione che avessero eletto almeno un consigliere avrebbero espresso almeno un assessore. Poi, al ballottaggio, la coalizione di Lapenna fece l’accordo con la Lista Forte e, per favorire l’accordo e in virtù del fatto che l’allora Statuto comunale prevedeva 7 assessori, i Socialisti fecero responsabilmente un passo indietro, accettando di entrare in Giunta solo dopo l’approvazione del nuovo Statuto. Dopo la mia nomina ad assessore – continua Rocco Cerulli - subentrò il primo dei non eletti il quale, dopo alcuni mesi, aderì al Pd. E proprio perché il Psi non aveva più consigliere e gruppo consiliare, al successivo rimpasto in Giunta, il Psi venne estromesso dall’esecutivo”.

 

Ma, come accade spesso in politica, le situazioni possono riproporsi e ribaltarsi: “Appena un anno e mezzo fa – riprende Cerulli - i Socialisti hanno partecipato alla coalizione di centrosinistra per il secondo mandato di Lapenna ma, stavolta, non hanno presentato una propria lista decidendo di candidare come indipendente del Psi nella lista del Pd Gabriele Barisano, poi eletto consigliere. Ma, negli ultimi 3 mesi, il gruppo socialista si è riformato. A comporlo, lo stesso Barisano, Luigi Masciulli, eletto in una lista civica, e Corrado Sabatini, rientrato nel Psi dopo una breve militanza nell’IdV. Se c’e’ una logica, se c’è una continuità, oggi la richiesta di un assessorato da parte del Psi non dovrebbe sorprendere nessuno né suscitare l’alzata di scudi dei falsi moralisti. Al contrario, appare evidente – conclude Cerulli - che si vorrebbero fare due pesi e due misure e sempre in danno del Psi!”.

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