Giovedì sera, poco prima del terminal bus, Luciano passeggiava tutto pensieroso sul lato destro della destra. Ho accostato, abbassato il finestrino e gli ho detto: “Non ti chiedo l’assessorato, ma soltanto se vuoi un passaggio”. Risposta: “Accett molt volentier. Mi port al benzinaje dell’Istonienz?”.
Come fai a dire no a chi ti parla così? Ovviamente, non abbiamo discusso di calcio. L’ho accompagnato a casa, proprio mentre alla radio giungevano notizie sulla Lombardia. Luciano era curioso: “Che fa Formigon, si dimett?”. Ho risposto: “Pare che faccia come Lapenna, azzera e riparte con una nuova Giunta”. Lui si è prontamente lisciato il baffo e ha optato per la terza persona: “Lapenn se s’incazz, azzer e cambie tutt. Qua c’è tropp gent ch vo fa li furb”.
Non ha problemi Luciano, anche se lo percepisco un po’ in trappola, nel senso che il desiderio di scappare a Roma, dopo quasi sette anni, è più vivo che mai ma forse non realizzabile. C’è sempre la Regione un po’ più in là con i tempi, ma è presto per parlarne. La politica è adesso, come dice Renzi, e adesso c’è da risolvere lo scoglietto socialista. Luciano potrebbe anche aggirarlo e arginarlo con la mossa del cavallo.
Quale mossa? Azzerare, concedere l’assessorato ai socialisti, perché hanno tre consiglieri, portare a due quelli del Pd, conservare la Suriani per Sel, che ha due consiglieri, eliminare tutti gli assessori dei monogruppi (Gs, Rc, Idv) e nominarne uno a suo insindacabile giudizio. Totale 5 assessori. Ottenibile anche senza l’assessorato ai socialisti, ma togliendone uno a Gs e Pd. Sarebbe un trionfo sotto il profilo dell’immagine, incontrando la totale condivisione del popolo. Domanda: ma avrà poi la maggioranza in Consiglio? Risposta: non una, ma cento maggioranze.