La mobilitazione non si ferma: la prevista cancellazione del Tribunale di Vasto (operativa, secondo i piani, a partire dal 2015) proprio non va giù, in particolare, agli avvocati del locale Foro. E nuove azioni sono state programmate dal comitato anti-soppressione presieduto da Gabriele D’Ugo.
Ieri mattina, nel palazzo di giustizia di via Bachelet, nuova riunione, aperta alla partecipazione di altri legali ed operatori del settore. Intanto, è stata pianificata una raccolta di firme nel territorio: l’obiettivo è di raggiungere almeno 50.000 sottoscrizioni.
LA DIFESA DEL TRIBUNALE - Dopo la manifestazione di protesta organizzata a Schiavi di Abruzzo lo scorso 18 settembre, per denunciare tutti i disagi che dovrebbero sopportare in particolare le popolazioni dell’entroterra per spostarsi a Chieti dove il locale Tribunale, è previsto, dovrà accorpare anche Vasto e Lanciano, altre iniziative di sensibilizzazione sono allo studio. “La chiusura del Tribunale equivale ad abbattere un presidio di legalità. Una garanzia di giustizia per la popolazione. E’ giusto coinvolgere cittadini e operatori nella nostra battaglia. Con la chiusura, a pagare le conseguenze non sarà soltanto Vasto, ma un po’ tutto il comprensorio”, dice Sebastiano Del Casale, componente del comitato. E se proprio dovesse essere irrimediabile la soppressione, più funzionale sarebbe un accorpamento a Pescara rispetto a quello con l’attuale città capoluogo di provincia.
Chiesto anche il sostegno delle istituzioni, dei sindaci del territorio, dei rappresentanti politici regionali e provinciali. “Il nostro territorio, già a rischio infiltrazioni malavitose da aree contigue - concludono i componenti del comitato per la difesa del Tribunale di Vasto – lo sarà ancora di più senza un presidio del genere. La battaglia è dura, proviamo a vincerla”.