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Acquisizione delle aree dell'ex tracciato ferroviario sulla costa: mancano molti milioni all'appello

Primo tratto della pista ciclo-pedonale a Vasto in rampa di lancio, ma non ci sono i soldi per l'acquisto delle proprietà

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Aree ex Fs e Via Verde della Costa dei Trabocchi: ora si scopre che mancano molti milioni di euro all'appello, quelli necessari per l'acquisizione dei terreni e pertinenze del vecchio tracciato ferroviario.

 

Ha avuto un effetto dirompente l’annuncio del presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, il quale, l’altro giorno, incontrando i sindaci dei Comuni interessati, ha annunciato che dei 15 milioni necessari per l’acquisto delle aree dismesse dell’ex tracciato ferroviario, a disposizione c'è una somma, da Fondi Fas, di circe il 15%, come confermato questa mattina, in conferenza stampa a Vasto, dal presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte, consigliere provinciale del Pd, e dal sindaco Luciano Lapenna. E il paradosso è che il progetto per l'avvio dei lavori della pista ciclo-pedonale, con il primo tratto Vignola-Vasto Marina, è ormai in dirittura d'arrivo...

 

La Regione non è riuscita a reperire ulteriori finanziamenti, così si è pensato bene di “coinvolgere” i Comuni (Francavilla al Mare, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto e San Salvo) per trovare una soluzione e procedere all’acquisto delle aree. Ma quale soluzione se le amministrazioni locali non riescono più neanche a far fronte all’ordinario? Scioccati, a dir poco, i sindaci che avevano ricevuto ampie assicurazioni circa l’intervento della Regione Abruzzo.

 

Non era stato forse Di Giuseppantonio che, nel luglio scorso, al momento della firma del contratto di comodato gratuito tra Provincia di Chieti e Ferservizi spa, in rappresentanza delle Ferrovie dello Stato Italiane spa, aveva dichiarato: “Dopo il protocollo d’intesa sottoscritto il 4 agosto dell’anno scorso a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’atto firmato oggi sancisce un momento storico nella realizzazione della Via Verde perché consegna al territorio un patrimonio importante, ad uso pubblico, sul quale dovrà nascere l’industria del turismo”. Insomma, il progetto della Via Verde sembrava cosa fatta. Così come la Regione Abruzzo che nel protocollo d’intesa sottoscritto il 4 agosto 2011 dal Governatore Gianni Chiodi, aveva voluto inserire: “la Regione Abruzzo ha interesse strategico allo sviluppo del turismo, ed in particolare di quello costiero, e pertanto è intenzionata ad attivare e supportare tutte le iniziative coerenti con tale obiettivo, tra le quali rientra la realizzazione di un itinerario lineare ciclo-pedonale di circa 140 km da Martinsicuro a San Salvo. Tale itinerario si inserisce entro il corridoio nazionale verde adriatico, da Ravenna a Santa Maria di Leuca, lungo circa 1000 km, dei quali molti tratti, anche in Abruzzo, sono già in esercizio e/o progettati ed in fase di realizzazione; la Regione, la Provincia di Chieti e i Comuni interessati ritengono essenziali e non rinviabili la realizzazione del sistema integrato delle aree protette della costa teatina e l’avvio del progetto compatibile di rigenerazione economica e ambientale della fascia costiera in tempi brevi e certi e secondo modalità definite”.

 

Il contratto firmato nel luglio scorso ha la durata di un anno ed è rinnovabile alla scadenza ma la Provincia ha assunto l’impegno all’acquisto e la stessa Regione a contribuire economicamente: “la Regione si impegna, altresì, in coerenza con le finalità della L:R: n.5/2007 a contribuire al finanziamento degli interventi con i fondi Par-Fas e a promuovere ove possibile la partecipazione finanziaria di soggetti privati volta alla valorizzazione delle strutture ricettive e dei servizi al turismo”. Ora, però, i soldi non ci sono più e il progetto rischia di fallire ancora prima di partire.

 

Che ne pensano i consiglieri regionali della Provincia di Chieti? E quelli del Vastese? Fatta eccezione per Giuseppe Tagliente, assai critico sulla ripartizione dei Fondi Fas, non sembra si siano ancora espressi. Aspettiamo di conoscere la loro opinione.

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