Impugnazione del bando di gara e richiesta di sospensiva, al Tar Abruzzo, della procedura, tramite gara pubblica, di assegnazione in concessione dei servizi di liquidazione, accertamento e riscossione dell'imposta comunale sulla pubblicità, dei diritti sulle pubbliche affissioni e della tassa di occupazione spazi ed aree pubbliche (compresi i parcheggi a pagamento) a Vasto. Servizi che attualmente sono affidati, in regime di proroga, all'Aipa spa.
L’hanno presentata, per conto di tre lavoratori della stessa Aipa, gli avvocati Luca Damiano e Vincenzo Mastrangelo del Foro di Vasto. Un’iniziativa tesa a fare chiarezza su alcuni punti del bando e, in particolare, a quello carente della cosiddetta ‘clausola sociale’ per la tutela del personale e l’altro relativo alla scarsità di punti (3, rispetto ai 20 previsti in altre situazioni) da assegnare all’impresa che si impegnasse alla riassunzione dei lavoratori. In generale, insomma, finisce nel ‘mirino’ la mancata tutela – nel capitolato previsto - proprio del personale negli ultimi anni impegnato nei servizi in oggetto.
Il bando in questione già nelle settimane passate era finito nel ‘mirino’ delle forze politiche di minoranza in Consiglio comunale. Ad occuparsene erano stati Etelwardo Sigismondi e Manuele Marcovecchio, del Pdl, e Massimo Desiati e Andrea Bischia, di Progetto per Vasto. Proprio Progetto per Vasto, in aggiunta, con un intervento del coordinatore cittadino Valerio Ruggieri, aveva anche segnalato alcuni passaggi del bando all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture per una gara che, a suo giudizio, appariva "per molti versi e dal punto di vista normativo e procedurale lacunosa ed incerta". Un’iniziativa, evidenziava Ruggieri, “tesa alla salvaguardia occupazionale degli attuali operatori in forza all’Aipa spa ed affinché sia garantita la legittimità degli atti compiuti dall’Amministrazione comunale nei rapporti in materia di servizi".
Per gli avvocati dei lavoratori Damiano e Mastrangelo “in caso di mancata aggiudicazione della gara da parte del loro datore di lavoro, Aipa spa, vedranno certamente frustrato il proprio diritto al lavoro che sarebbe stato garantito unicamente con la previsione di una clausola sociale nel bando, ovvero nella previsione di un punteggio maggiore. Invece, non vi è alcuna imposizione di conservare le 3 unità assunte dall’Aipa con l’appalto precedente. Il danno per i ricorrenti è grave ed irreparabile e può essere equiparato agli emolumenti che i tre ricorrenti avrebbero potuto percepire ove fosse stata prevista una clausola di salvaguardia nell’appalto gravato, per tutta la durata del contratto”. Da qui la richiesta di impugnare il bando davanti al Tar.