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Minori 'problematici' e attività di recupero sociale: concluso il progetto 'Marinando' a Vasto

Coinvolti nell'iniziativa il Circomare di Punta Penna e la cooperativa 'Vasto Pesca'

a cura della redazione
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Si è concluso, con interessamento del circondario di Vasto, il progetto 'Marinando', teso al reinserimento di minori con problemi con la giustizia attraverso attività lavorative a bordo di unità da pesca o in strutture operanti sul demanio marittimo.

 

Nel mese di agosto, sottolinea il comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Punta Penna di Vasto, il tenente di vascello Giuliano D'Urso, è stato assunto, presso la cooperativa 'Vasto Pesca', un minore che – già entrato nel passato nel circuito penale – è stato segnalato dal Centro per la Giustizia Minorile per Abruzzo, Molise e Marche al fine di un inserimento in un progetto di recupero sociale.

 

"Tale progetto – col quale si è dato attuazione a livello locale – all’Accordo Operativo sottoscritto fra la Direzione Marittima di Pescara ed il Centro per la Giustizia Minorile de L’Aquila - spiega D'Urso -, ha concluso per la Regione Abruzzo l’attuazione del protocollo d’intesa già siglato a livello nazionale tra il Ministero della Giustizia–Dipartimento per la Giustizia Minorile ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti–Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto". Nel progetto in questione il minore è stato seguito – oltre che da qualificati funzionari della professionalità di Servizio Sociale dell’Ufficio Servizio Sociale Minorenni - anche dallo stesso comandante D'Urso, in qualità di “tutor”, coadiuvandolo ed assistendolo nell’intero iter di recupero.

 

"E’ opportuno sottolineare - aggiunge D'Urso - come l’inserimento di tali giovani in una particolare e specifica realtà produttiva costituita da strutture che comunque operano con il mare inteso quale risorsa economica, concretizzi un sicuro strumento di stimolo per la riscoperta di quei valori di solidarietà, di generosità e di altruismo, propri degli uomini di mare, valori sottolineati ancor più dal modello di relazione interpersonale che nella marineria è naturalmente e tradizionalmente sancito dal rispetto delle regole, dall’autodisciplina, dall’aggregazione, dal rapporto umano, il tutto in uno scenario – il mare – da sempre sinonimo di libertà, di personale riflessione, di momento di interiore maturazione. Con tale Protocollo, quindi, il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera - conclude il comandante del Circomare di Vasto - ha inteso in particolare assolvere questo impegno quale ulteriore segno della profonda attenzione oltre che per tutti i compiti istituzionali anche per la propria funzione socio-culturale e per le tematiche correlate al rispetto della legalità".

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