E’ di pochi giorni il botta e risposta tra maggioranza ed opposizione sulla questione delle Norme Tecniche di Attuazione del Prg di Vasto.
In poche parole l’amministrazione Lapenna approva nuove Nta (le norme tecniche disciplinano le modalità di attuazione del Piano Regolatore), alcuni cittadini ricorrono al Tar, che rilevando irregolarità le annulla nel dicembre 2011 dando però la possibilità all’amministrazione di sanarle attraverso la presentazione della Vas ( la Valutazione Ambientale Strategica è un processo finalizzato ad integrare considerazioni di natura ambientale nei piani e nei programmi, per migliorare la qualità decisionale complessiva ) entro agosto. Il Comune promuove la sospensiva al Consiglio di Stato che ne accetta la richiesta e di fatto sposta il termine per presentare la Vas a novembre 2012.
Ora, mentre l’amministrazione difende il proprio operato, l’opposizione denuncia il lassismo del modo di fare. Le due posizioni hanno entrambe ragione, infatti se da un lato con le nuove Nta hanno in parte fermato il costruire senza logica dei passati anni (es. costruire in aree sfornite di infrastrutture), dall’altro lato l’iter adottato presentava subito delle irregolarità che il Tar ha rilevato. La situazione è questa, ma a pagare dazio sono come sempre i cittadini, che si trovano citando il II canto dell’inferno dantesco “.. tra color che son sospesi...”.
La domanda sorge spontanea, ma ogni atto che viene prodotto dal Comune non dovrebbe essere sempre perfetto? Assistiamo invece ad un modus operandi dell’amministrazione comunale incerto che spesso è costretta a tornare sui suoi passi (es. Nta, biomasse, orario fine musica dal vivo, piano di recupero del centro storico, ravvedimento auspicato dall’estensore) e questo non è sinonimo di efficienza né di efficacia. Intanto i cittadini aspettano una risposta dall’Ufficio Urbanistica da dicembre.