Una 'voce fuori dal coro' nell'ampio e partecipato dibattito apertosi negli ultimi mesi in città a riguardo dei progetti di realizzazione di centrali a biomasse (oltre ad altri insediamenti di impatto) nell'area industriale di Punta Penna, a ridosso della riserva naturale di Punta Aderci.
E' quella, favorevole alle centrali, dell'associazione 'Vastoviva', di area Partito Democratico, che fa capo in città all'ex segretario del Partito Popolare Angelo Bucciarelli, a Raimondo Pascale (Pd) e Maria Amato, consigliere comunale a Vasto.
LA NOTA DI VASTOVIVA SULLE BIOMASSE - Usiamo lo strumento del comunicato anche se non adeguato alla complessità dell’argomento perche consente un approccio diretto, immediato e con poche possibilità di nascondersi dietro a non detto o al linguaggio misterioso della politica. Per quanto, sicuramente impopolare e controtendenza con il movimento e la polemica di associazioni e partiti questa è la nostra posizione rispetto all’area industriale di Punta Penna.
• Siamo favorevoli alle energie rinnovabili, biomasse in particolare, nel rispetto delle regole che normano localizzazione, tipologia di impianto, tipologia di biomassa e sistemi di controllo delle emissioni.
• Punta Penna è l’area del Porto e il Porto è il volano di sviluppo economico per l’intero territorio del vastese, grazie alla sua centralità logistica.
• E’ urgente che la politica locale e l’amministrazione comunale attivi il percorso che ha come obiettivo lo sviluppo del porto e delle infrastrutture dell’area di Punta Penna. Non si può più rimandare, né è più accettabile che da una parte si parli di sviluppo dell’area del porto e dall’altro si esalti l’inviolabilità ambientale dell’area di Punta Penna estremizzando fino a fare confusione tra diritto alla salute e diritto al lavoro.
Non gli industriali ma i gesuiti hanno espresso la correlazione diretta tra implementazione e diffusione di impianti a rinnovabili ed etica: la utopia della pace passa attraverso una più facile ed equa accessibilità energetica. Un elemento fondamentale per la sostenibilità degli impianti è la tecnologia con cui in alcuni posti si è già dimostrato è possibile che gli insediamenti produttivi ed energetici possono essere realizzati nel rispetto del bene comune con una energia buona, pulita e giusta. E’ pura mistificazione contrapporre Il diritto alla salute al diritto al lavoro, l’arte della politica è mettere in campo azioni per la contemporanea tutela di entrambi: troppo comodo fare scegliere ai giudici! O cercare soluzioni per sedare la protesta, che poi lascino il tempo che trovano. E’ ovvio che una scelta di parte non accontenta tutti, ma se motivata adeguatamente e supportata da autorevoli opinioni scientifiche e da una pianificazione lungimirante finisce per essere compresa, soprattutto in questi tempi di difficoltà e rabbia.In un periodo in cui è in atto una stagnazione economica senza precedenti, quando lo scenario descritto per l’occupazione non è affatto confortante, non possiamo non prendere in considerazione chi ancora ha voglia e possibilità di investire e, prevenendo facili battute, non nella tutela degli interessi degli imprenditori ma nella tutela del lavoro. E’ tempo di scegliere le priorità : noi abbiamo scelto il lavoro e lo sviluppo.