In un caldo pomeriggio estivo, nel cuore di Vasto, da una terrazza si vede il mare. «It’s wonderful here», esclama Judith, guardando le rondini rincorrersi sullo sfondo dell’incantevole golfo di Vasto mentre James, compiaciuto e da buon padrone di casa, versa dell’acqua in un bicchiere.
Sono in Italia ormai da anni Judith Platts e James Marston; una giovane coppia inglese che ha deciso di vivere appieno la Bell’Italia. Raccontano della loro vita, lo fanno in un inglese “da audiocassetta”, come quelle che ci facevano ascoltare a scuola durante le lezioni, per allenare l’orecchio alla pronuncia “perfetta”. Sono emozionata. Sono tante le domande che vorrei fare loro, troppe le curiosità; muoio dalla voglia di sapere di più su questa loro importante scelta di vita.
A loro sono giunta grazie al giornalista Nicola D’Adamo che, per motivi di studio e lavoro, ha avuto rapporti con l’Inghliterra, oltre ad abitare qui a Vasto a pochi metri dalla porta dei “nostri amici”. James e Judith sono due pensionati, due “giovani pensionati”. Tutto è cominciato con la crisi del settore immobiliare, racconta James, che ha costretto molte persone a un prepensionamento. Da agenti immobiliari a pensionati, iniziano così le ricerche del posto perfetto dove trascorrere la “nuova vita”. L’Italia è sempre stata nei loro pensieri, era da sempre la loro mèta di vacanze. La loro cittadina di provenienza si chiama Leigh-on-sea ed è situata sulla costa orientale britannica, ad est rispetto a Londra. È una città bagnata dal mare, il paradiso dei pescatori. Lo racconta Judith che è appassionata di pesca e di nuoto e che continua oggi a dilettarsi con questa attività nel nostro mare.
«A noi piace questa vita, la pesca ci piace. Dà soddisfazione cucinare il frutto del proprio lavoro… e poi è gratis!». La coppia cercava quindi una cittadina accogliente che ricordasse il loro luogo natale, che avesse però allo stesso tempo anche un antico centro storico e dalla quale fosse possibile ammirare la montagna. Vasto è stata la risposta a tutto questo. E sono ancora oggi convinti della loro decisione. «Non potevamo fare una scelta più azzeccata. Siamo davvero contenti e siamo davvero felici qui», ripetono all’unsono sorridenti. Durante un tour della costa abruzzese alla ricerca di quel luogo tanto sognato i due giovani inglesi si fermano a Vasto in occasione della festività dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, e rimangono colpiti dal calore del paese, dai mercatini natalizi e dall’elegante Castello Caldoresco che si affacciava sul mercato. «Vasto risponde a tutti i nostri bisogni», spiegano. «Non abbiamo bisogno di utilizzare l’auto, possiamo tranquillamente raggiungere tutti i posti principali, anche con la neve per terra. Vasto è un posto tranquillo ma allo stesso tempo pieno di vita». Insomma il luogo perfetto in cui vivere. A questo punto della chiacchierata cerco di approfondire il loro rapporto con la famiglia. Come vivranno questa situazione di lontananza da tutti i loro affetti? Un piccolo silenzio segue a questa domanda. «La mancanza si sente, ma è limitata a famiglia e amici», così spiegano “i miei nuovi amici” Judith e James. «È difficile allontanarsi dai propri genitori e dagli amici di sempre, ma qui ci troviamo bene e la gente è amichevole». Dicendo quese cose Judith parla dell’ultima visita dei suoi genitori, che apprezzano Vasto per le sue bellezze e la prediligono per le vacanze. Poi aggiunge: «Non pensano di trasferirsi anche loro qui, sono anziani e abituati alla loro routine». «Le distanze si sono accorciate» fa notare James, con la diffusione nell’uso di social network e programmi di messaggistica e telefonia gratuita come il noto Skype è più facile tenersi in contatto e la mancanza si sente meno.
Parlano dalla loro incantevole terrazza da dove si vede il mare dei loro fratelli, anch’essi “cittadini del mondo”. La sorella di Judith, infatti, vive in Francia, mentre quella di Jason in America. Quest’ultima, dopo aver girato anche in Giappone e Cina, sta pensando di fermarsi definitivamente in Italia, innamorata di Napoli. Ma cosa colpisce ancora Judith e James di Vasto? Parlano dei canti popolari in dialetto vastese, che li diverte molto, e delle tradizioni, davvero molto sentite e unite a coinvolgenti manifestazioni. Qui si apre una parentesi su un discorso più ampio, legato all’organizzazione degli eventi stessi. I “nostri amici”, infatti, come qualunque altro turista straniero, lamentano una carenza di informazioni. «Ci sono tavoli enormi negli uffici turistici ma scarseggiano di cartine, calendari degli eventi, orari degli autobus. Si deve sempre chiedere per questo, ma se non si parla italiano si è tagliati fuori». Emerge il quadro di una cittadina poco aperta alla multiculturalità e al grande turismo, che oscura le sue risorse. «Notiamo un turismo tutto italiano, rivolto solo agli italiani. È difficile per un turista straniero inserirsi. È come se ci fosse un “segreto” da custodire, che non si vuole condividere con il resto del mondo; un segreto solo per italiani». E chiudono questo discorso dicendo: «A noi piace questa “gelosia” di tradizioni, è una delle caratteristiche che più ci piace dell’Italia». Ciò che però li colpisce è la gente: «Le persone sono molto disponibili, si sforzano di capirti, cercano di spiegarsi attraverso i gesti e si offrono di aiutarti. Ci sentiamo perfettamente integrati». Le gente in Inghilterra non è come qui, mi dicono James e Judith. «Il cielo è sempre grigio, quindi le persone sono quasi sempre serie e tristi. Qui è tutto diverso, è sempre soleggiato e le persone sono più serene».
Si avvicina l’ora del tè, così un’altra domanda sorge spontanea: «Non prendete il tè delle 5 del pomeriggio? È davvero una vostra tradizione oppure è solo una diceria?» I due mi guardano sorridendo e sfatano un grande mito: il famoso tè inglese delle 5 pomeriggio in verità si prende alle 4. La nostra chiacchierata si clonclude con una domanda piuttosto seria, riguardante l’attuale situazione di crisi che l’Italia sta vivendo. I nostri amici mi dicono di non aver pensato nemmeno per un attimo di tornare in Inghilterra, la crisi economica è stata un’altra delle ragioni per cui hanno lasciato la terra d’Oltremanica. «Anche l’Inghilterra sta attraversando una lenta crisi economica ma per noi, qui in Italia , è più facile superarla. L’Inghilterra è troppo cara. È difficile sopravvivere durante un periodo del genere». Bevo il mio ultimo sorso d’acqua e mi alzo dalla graziosa sediolina bianca del terrazzo salutando i miei amici inglesi. Gentilmente mi accompagnano alla porta facendomi attraversare tutta la casa. «Abbiamo intenzione di rimanere qui per sempre » dicono salutandomi. Judith accarezza felice un gatto grigio e James inizia una conversazione con un’anziana signora. Tutto come veri e propri cittadini di Vasto.
Articolo pubblicato sulla pagina di Vasto de I Fatti del nuovo Molise