Si è svolta oggi pomeriggio presso l'aula magna del Tribunale di Vasto la conferenza stampa su quello che appare come un passo importante nella lotta alla criminalità : dopo la confisca di quella che è stata ribattezzata "la villa della droga", a circa tre anni dall'inizio della vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti i coniugi Carmine Bevilacqua e Lucia Sauchella, l'Agenzia Nazionale dei beni confiscati e sequestrati alla mafia consegna la villa sequestrata al Comune di Vasto.
A presentare i tratti salienti dell'operazione e a dare ufficialità alla notizia, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Paolo D'Amata, il comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Giuseppe Cavallari, il procuratore capo Francesco Prete, insieme al Prefetto di Chieti, il dottor Fulvio Rocco De Marinis e al sindaco di Vasto Luciano Lapenna.
"Per la prima volta - ha sottolineato il sindaco - un provvedimento di confisca si conclude con l'assegnazione alle disponibilità del Comune di Vasto di un bene immobile che destineremo per una casa famiglia". Un'operazione iniziata come "uno dei primi incarichi del procuratore capo Francesco Prete a Vasto", come ha ricordato lo stesso Lapenna che ha portato a questo importante risultato. Una villa valutata "prudenzialmente" intorno al milione e 200mila euro che rientra nella disponibilità della collettività a scopo sociale.
Risultato reso possibile, come sottolineato dal Prefetto, "grazie alla sinergia tra le forze dell'ordine, che hanno smentito quelle piccole rivalità che spesso posso sorgere tra corpi diversi".
"Questa conferenza stampa - ha poi concluso il procuratore capo Prete - ha la finalità di portare a conoscenza dell'opinione pubblica questa vittoria importante", per far sentire ai cittadini, che spesso si sentono abbandonati dalle istituzioni, che lo Stato c'è e non sempre - come provocatoriamente diceva Daniele Luttazzi in un suo libro, citando il famoso magistrato Piercamillo DAvigo - "in Italia delinquere conviene".